Trump apre al cambio di regime in Iran: "Make Iran great again"

L'Idf ha comunicato che l'allarme è finito e la popolazione può lasciare i rifugi. Precedentemente le forze armate avevano annunciato di aver intercettato un missile dall'Iran. Al momento non sono state ricevute segnalazioni di vittime.
L'impennata del prezzo del WTI e del Brent registrata all'avvio delle contrattazioni ha fatto toccare alle due commodities di riferimento i massimi da gennaio. Gli sviluppi del fine settimana del conflitto mediorientale hanno riacceso i timori del peggiore scenario possibile per il mercato petrolifero: la chiusura dello Stretto di Hormuz, al largo delle coste iraniane, attraverso il quale passa quasi il 20% del petrolio mondiale, un terzo del traffico petrolifero mondiale.
Dopo una temporanea impennata dei prezzi del petrolio in seguito ai primi attacchi israeliani del 13 giugno, la scorsa settimana il mercato si è ampiamente moderato, adottando un atteggiamento attendista, dato che il conflitto non aveva finora colpito seriamente le infrastrutture petrolifere iraniane e che fino al fine settimana non vi era stato alcun coinvolgimento degli Stati Uniti. Tuttavia, negli ultimi giorni sono tornati i timori che le esportazioni di oro nero dal Medio Oriente possano essere colpite dall'inasprimento del conflitto.
Con una produzione di circa 3,3 milioni di barili al giorno, l'Iran è il nono produttore mondiale di petrolio. Ne esporta poco meno della metà (1,5 milioni) e tiene per sé il resto. Ma è soprattutto la limitazione o l'interruzione del traffico marittimo nello Stretto di Hormuz a mettere in allarme gli operatori del mercato. A metà giugno, gli esperti di JPMorgan hanno avvertito che uno "scenario peggiore" in Medio Oriente potrebbe far salire il prezzo del barile di petrolio fino a 130 dollari.
Le sirene d'allarme stanno suonando a Tel Aviv, Gerusalemme e in tutto il centro di Israele per il lancio di missili dall'Iran
In un avviso inviato a tutti gli americani nel mondo e pubblicato domenica sul suo sito web, il dipartimento di Stato Usa ha invitato tutti i cittadini statunitensi all'estero a prestare attenzione. "Il conflitto tra Israele e Iran ha causato interruzioni dei viaggi e la chiusura periodica dello spazio aereo in tutto il Medio Oriente", spiega l'avviso. "Esiste il rischio di manifestazioni contro i cittadini statunitensi e i loro interessi all'estero. Il dipartimento di Stato consiglia ai cittadini statunitensi di tutto il mondo di prestare maggiore attenzione", è il monito.
Amir Saeid Iravani l0ambasciatore iraniano all'Onu (web)
23/06/2025
Gli Stati Uniti hanno lanciato una "guerra" contro l'Iran "con pretesti assurdi e inventati": è l'accusa rivolta a Washington dall'ambasciatore iraniano alle nazioni unite durante il consiglio di sicurezza. "Gli Stati Uniti, membro permanente di questo consiglio, hanno fatto nuovamente ricorso alla forza illegale, hanno lanciato una guerra contro il mio paese, con pretesti assurdi e inventati: per impedire all'Iran di acquisire armi nucleari", ha dichiarato Amir Saeid Iravani durante una riunione di emergenza del consiglio, richiesta dal suo paese dopo gli attacchi statunitensi contro gli impianti nucleari iraniani.
Funzionari militari e dell'intelligence americani hanno rilevato segnali secondo cui milizie sostenute dall'Iran si stanno preparando ad attaccare le basi statunitensi in Iraq, e forse in Siria, in rappresaglia per gli attacchi statunitensi in Iran. Lo scrive il New York Times citando un funzionario Usa, precisando che finora tali milizie si sono trattenute e che funzionari iracheni stanno lavorando duramente per dissuaderle dall'agire.
"Non è politicamente corretto usare il termine 'cambio di regime', ma se l'attuale regime iraniano non è in grado di RENDERE L'IRAN DI NUOVO GRANDE, perché non dovrebbe esserci un cambio di regime???". Lo scrive Donald Trump su Truth Social, coniando anche l'acronimo, 'MIGA!!!': Make Iran Great Again
"Al momento, nessuno, inclusa l'Aiea, è in grado di valutare i danni sotterranei a Fordow". LP ha detto il direttore generale dell'agenzia Onu, Rafael Grossi, nel corso di una riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza. Gli ispettori dell'Aiea, ha detto, sono in Iran, ma necessitano di una cessazione delle ostilità per recarsi nei siti nucleari, valutare i danni e proteggere materiali e attrezzature nucleari. Nel sito di Fordow, ha detto ancora Grossi, sono visibili dei crateri, a indicare l'uso di munizioni penetranti da parte degli Stati Uniti, ma i danni sotterranei non possono ancora essere valutati. Nel sito di Isfahan, ha riferito ancora Grossi, sono stati colpiti altri edifici, alcuni dei quali relativi alla conversione dell'uranio, e "sembrano essere stati colpiti gli ingressi dei tunnel utilizzati per lo stoccaggio del materiale arricchito". Nel sito di arricchimento nucleare di Natanz, Grossi ha affermato che l'impianto di arricchimento del combustibile è stato nuovamente colpito.
Capo dell'agenzia atomica dell'Onu (Aiea) Rafael Grossi (ansa)
22/06/2025
"E' finalmente giunto il momento per gli Stati Uniti, in difesa del suo alleato e in difesa dei nostri cittadini e interessi, di agire con decisione". Così la rappresentante Usa a interim Dorothy Shea, è intervenuta durante la riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza dell'Onu a difesa degli attacchi di sabato notte contro i siti nucleari iraniani. "Per 40 anni, il governo iraniano ha invocato la morte dell'America e la morte di Israele e ha rappresentato una minaccia costante per la pace e la sicurezza dei suoi vicini, gli Stati Uniti e il mondo intero". Per questo, ha continuato, "per adempiere alla sua missione fondamentale di mantenere la pace e la sicurezza internazionale, questo Consiglio deve esortare il regime iraniano a porre fine ai suoi 47 anni di sforzi per sradicare lo Stato di Israele, a porre fine alla sua corsa alle armi nucleari, a smettere di prendere di mira i cittadini e gli interessi americani e a negoziare la pace in buona fede per la prosperità e la sicurezza del popolo iraniano e di tutti gli altri Stati della regione".
New York, l'ambasciatrice Dorothy Camille Shea (AFP)
22/06/2025
L'inviato russo all'Onu ha condannato le azioni irresponsabili, pericolose e provocatorie degli Usa contro l'Iran, sostenendo che con i bombardamenti "non provocati" sui siti nucleari iraniani, gli Stati Uniti, cosìcome Israele, stanno giocando "con la sicurezza e il benessere dell'umanità nel suo complesso"
New York, il rappresentante russo Vasily Nebenzya (AFP)
22/06/2025
Cina, Russia e Pakistan hanno presentato al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite una bozza di risoluzione che chiede "un cessate il fuoco immediato e incondizionato" tra Iran, Israele e Stati Uniti. Lo ha riferito l'ambasciatore cinese all'Onu, Fu Cong. Nel testo si chiede, oltre al cessate il fuoco, "la protezione dei civili, il rispetto del diritto internazionale e il ritorno al dialogo e al negoziato"
''Non credo che la Russia e la Cina abbiano interesse a entrare in un conflitto. La Russia sta già combattendo la guerra in Ucraina, non penso abbia intenzione di infilarsi in un altro conflitto, quello in Iran. Russia e Cina hanno usato parole simili di vicinanza all'Iran ma non un linguaggio che faccia intravedere la voglia di intervenire''. Il ministro degli Esteri ha sottolineato che ''per l'Iran chiudere lo Stretto di Hormuz sarebbe un errore perché il primo danno lo subirebbe proprio l'Iran: sarebbe un danno energetico e anche politico perché Teheran "si isolerebbe''.
"Il nostro appello all'Iran è di mettersi al tavolo e di non reagire in maniera inconsulta". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Dobbiamo lavorare per una de-escaltaion, anche l'Iran deve dimostrare senso di responsabilità se non vuole diventare protagonista di una escalation", ha aggiunto Tajani.
Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha dichiarato durante la riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite convocata dall'Iran che “non possiamo e non dobbiamo rinunciare alla pace”. Ha esortato ad agire immediatamente e con decisione per fermare i combattimenti e tornare a “negoziati seri e sostenuti” sul programma nucleare iraniano, al fine di trovare una soluzione verificabile con pieno accesso agli ispettori nucleari delle Nazioni Unite e il ripristino della fiducia. Nel sollecitare un ritorno alla diplomazia e a una soluzione pacifica, Guterres ha sottolineato che una strada porta a una guerra più ampia e l'altra alla distensione e al dialogo. “Sappiamo quale strada è quella giusta”, ha aggiunto.
António Guterres, Segretario generale delle Nazioni Unite, parla durante una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulle minacce alla pace e alla sicurezza internazionale presso la sede delle Nazioni Unite il 22 giugno 2025. (AFP)
22/06/2025
Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha chiesto all'Iran, in un messaggio al Consiglio di sicurezza, di "rispettare il trattato di non proliferazione". Guterres ha anche dato la sua disponibilità a fare tutto il possibile per favorire una soluzione diplomatica.
Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, intervenendo ad una riunione urgente del consiglio di sicurezza sull'Iran, ha messo in guardia sulrischio di un ciclo di "ritorsione" dopo che gli Stati Uniti hanno attaccato tre impianti nucleari di Teheran
"L'azione in Iran apre opportunità che non possiamo nemmeno immaginare. Vedo un'enorme espansione degli accordi di pace. Vedo collaborazioni che al momento sembrano immaginarie, ma forse abbiamo già capito che non lo sono. Vediamo un futuro luminoso di speranza,collaborazioni e anche di pace". Lo ha detto questa sera in unaconferenza stampa preregistrata il premier israeliano Benyamin Netanyahu.
Le basi utilizzate dalle forze statunitensi per lanciare attacchi contro siti nucleari iraniani saranno considerate obiettivi legittimi. La minaccia e' arrivata da un consigliere dell'ayatollah Ali Khamenei. "Qualsiasi paese della regione o altrove che venga utilizzato dalle forze americane per colpire l'Iran sara' considerato un obiettivo legittimo per le nostre forze armate", ha affermato Ali Akbar Velayati in un messaggio diffuso dall'agenzia di stampa ufficiale Irna.
"Un successo spettacolare". Così Donald Trump ha rivendicato la riuscita dell'attacco americano di stanotte contro tre siti nucleari iraniani in un lungo post nel quale ribatte al deputato repubblicano Thomas Massie, che ha definito "incostituzionale" la decisione del presidente americano di autorizzare i raid.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è venuto a conoscenza dell'attacco statunitense ai siti nucleari iraniani "almeno 24 ore prima". Lo ha dichiarato un funzionario israeliano al Times of Israel
Una "risposta strettamente militare" non può risolvere il conflitto tra Iran e Israele. Lo ha ribadito il presidente francese Emmanuel Macron aprendo il Consiglio di difesa e sicurezza all'Eliseo, convocato dopo l'attacco americani ai siti nucleari iraniani. "È chiaro che chiediamo tutti che non ci sia un'escalation, convinti che nessuna risposta strettamente militare possa produrre gli effetti desiderati'', ha dichiarato Macron. Che ha insistito: "La ripresa delle discussioni diplomatiche e tecniche è l'unico modo per raggiungere l'obiettivo che tutti cerchiamo, ossia che l'Iran non acquisisca armi nucleari, ma anche che non ci sia un'escalation nella regione".
Nuove esplosioni vengono segnalate nella zona nord di Teheran. Lo riferisce l'agenzia Afp, mentre prosegue l'escalation militare tra Israele e Iran e dopo i raid Usa contro tre siti nucleari in Iran
I leader di Francia, Germania e Regno Unito, il cosiddetto formato E3, hanno invitato oggi l'Iran "a non intraprendere ulteriori azioni che possano destabilizzare la regione" in risposta agli attacchi statunitensi contro i suoi siti nucleari. "Invitiamo l'Iran a impegnarsi in negoziati che portino a un accordo che affronti tutte le preoccupazioni relative al suo programma nucleare", hanno affermato i tre leader in una dichiarazione congiunta, "siamo pronti a contribuire a questo obiettivo in coordinamento con tutte le parti".
"L'insicurezza nella regione è il risultato diretto delle cospirazioni degli Stati Uniti e del regime sionista. L’azione dell’Iran contro il regime sionista è una legittima difesa contro l’aggressione di un regime usurpatore e illegale contro il nostro territorio". Lo ha detto il presidente iraniano Masoud Pezeshkian in una conversazione con il premier indiano, Narendra Modi. Lo riporta l'agenzia Tasnim. "Noi non abbiamo mai iniziato una guerra e desideriamo pace e stabilità nella regione, ma le azioni aggressive della controparte dimostrano che le norme internazionali non offrono alcuna garanzia reale per tutelare i diritti delle nazioni", ha spiegato. "Per questo, l’Iran risponderà con durezza, fermezza e in modo tale da far pentire chi lo ha aggredito". "Quello a cui il mondo sta assistendo oggi è un processo preoccupante e inaccettabile, in cui un Paese che opera nel pieno rispetto delle norme e degli obblighi internazionali – in particolare sotto la supervisione dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica – viene attaccato direttamente e apertamente dagli Stati Uniti e dal regime sionista", ha aggiunto. "Questo dimostra che tutte le loro dichiarazioni su pace, democrazia, diritti umani e rispetto delle regole internazionali non sono altro che slogan e strumenti di propaganda per ingannare l’opinione pubblica".
E' in corso al ministero degli Esteri una riunione del ministro Antonio Tajani con i dirigenti del Ministero e gli ambasciatori dell'area interessata al conflitto Iran-Israele. Sono collegate anche principali sedi italiane.Il primo tema è stato l'aggiornamento della situazione degli italiani in Israele e Iran. Sono entrati in Egitto da Israele i 122 italiani che stanotte partiranno per l'Italia con un volo charter per Verona. Con loro anche 2 diplomatici ecuadoregni che hanno chiesto assistenza all'Ambasciata d'Italia a Tel Aviv. Si stanno spostando adesso da Taba per arrivare all'aeroporto di Sharm El Sheikh.
La Farnesina suggerisce: per informazioni sui viaggi nel mondo, i cittadini italiani possono consultare il sito www.viaggiaresicuri.it
"Siamo consapevoli che le prossime 48-72 ore costituiscono una fase particolarmente delicata, nella quale non si possono escludere azioni ritorsive da parte dell’Iran, anche sotto forma di attacchi asimmetrici o di blocchi strategici, come la possibile interruzione della navigazione nello Stretto di Hormuz". Lo dichiara il ministro della Difesa, Guido Crosetto. "Pur non essendo coinvolta nell’azione militare, l’Italia condivide la necessità di impedire all’Iran di acquisire un’arma nucleare. Un simile sviluppo rappresenterebbe un punto di non ritorno, destabilizzando l’intero Medio Oriente e aggravando il quadro della sicurezza globale. La non proliferazione nucleare resta un pilastro essenziale dell’ordine internazionale. Qualsiasi tentativo di comprometterne i principi deve essere affrontato con lucidità, fermezza e coerenza, nel pieno rispetto del diritto internazionale", rimarca Crosetto, "capisco che, di fronte a questa crisi, molti ritengano importante intervistare chi ha competenza sulla Difesa. Ma credo non sia difficile comprendere che non è questo il tempo di commenti o previsioni azzardate. È il tempo del rigore, dell’analisi e della responsabilità".
I democratici Usa evocano l'impeachment per il presidente Donald Trump dopo l'attacco in Iran. "La disastrosa decisione del presidente di bombardare l'Iran senza autorizzazione costituisce una grave violazione della Costituzione e dei poteri di guerra del Congresso. Ha rischiato impulsivamente di scatenare una guerra che potrebbe intrappolarci per generazioni", ha scritto su X la deputata Alexandria Ocasio-Cortez, sottolineando che ciò costituisce "assolutamente e chiaramente" un motivo per l'impeachment. Durante un comizio a Tulsa, in Oklahoma, Bernie Sandars, ha citato le parole del presidente Usa parlando di "un attacco incostituzionale di Trump all'Iran", con la platea che ha risposto urlando "No world war"
Gli Stati Uniti permetterebbero all'Iran di gestire centrali nucleari, ma non di arricchire il proprio combustibile: lo ha detto il segretario di Stato Marco Rubio, dopo l'ondata di attacchi americani mirati a smantellare il programma nucleare iraniano. "Il regime iraniano dovrebbe svegliarsi e dire 'OK, se vogliamo davvero l'energia nucleare nel nostro Paese, c'è un modo per farlo'. Quell'offerta è ancora valida, siamo pronti a parlare con loro domani", ha spiegato a Fox News
"Possa il presidente degli Stati Uniti essere elevato per essersi assunto la responsabilità di espellere il male e l'oscurità dal mondo". E' quanto, secondo il sito di notizie israeliano Ynet, si legge nel testo per la preghiera definito per la visita di Benjamin Netanyahu al Muro del Pianto, dove il premier israeliano ha pregato per il "successo della guerra contro l'Iran e per Trump" dopo i raid Usa contro tre siti nucleari in Iran. Israele ha avviato il 13 giugno operazioni militari contro "obiettivi militari" in Iran.
Netanyahu oggi al Muro del pianto (Twitter @netanyahu)
22/06/2025
"Penso che" la chiusura dello stresso di Hormuz "sarebbe un suicidio per gli stessi iraniani. La loro intera economia passa attraverso lo stretto di Hormuz". Lo afferma il vicepresidente americano JD Vance in un'intervista a NBC News. "Non credo abbia alcun senso né per loro né per chiunque altro. Ciò che avrebbe senso è che si sedessero al tavolo delle trattative per rinunciare effettivamente al loro programma di armi nucleari a lungo termine. Se sono disposti a farlo troveranno un partner disponibile negli Stati Uniti d'America", aggiunge Vance.
I raid americani della scorsa notte contro tre siti nucleari iraniani hanno provocato dei feriti, ma nessuno ha segni di "contaminazione radioattiva". Lo ha fatto sapere su X il portavoce del ministero della Sanità di Teheran, Hossein Kermanpour, secondo cui "nessuno dei feriti trasferiti negli ospedali dopo gli attacchi americani presenta segni di contaminazione radioattiva". Non viene precisato il numero delle persone rimaste ferite negli attacchi.
Messaggio importante del presidente Masoud Pezeshkian 22_06_25 (@Iran_GOV)
22/06/2025
Kiev appoggia gli attacchi degli Stati Uniti e di Israele contro siti nucleari in Iran, ritenendoli una conseguenza delle “azioni aggressive” delle autorità iraniane.“Le misure adottate dagli Stati Uniti insieme a Israele contro gli impianti nucleari iraniani inviano un segnale chiaro al regime iraniano: è inaccettabile continuare la sua politica di destabilizzazione della situazione di sicurezza in Medio Oriente”, ha scritto la diplomazia ucraina in un comunicato.
Ha inoltre affermato che l'Iran era “complice” dell'invasione russa dell'Ucraina e forniva “assistenza militare” a Mosca, in particolare droni utilizzati per bombardare il territorio ucraino.
Gli Stati Uniti non escludono la possibilità di una reazione militare in casi di chiusura dello Stretto di Hormuz da parte dell'Iran: lo ha dichiarato il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, intervistato dalla Cbs. "Non escluderei alcuna azione da parte del Presidente (degli Stati Uniti Donald Trump). Non siamo disposti a discuterne come uno scenario inevitabile, ma se l'Iran decidesse di chiudere lo stretto, i primi a indignarsi sarebbero i cinesi, che dipendono dal petrolio che lo attraversa", ha concluso.In precedenza Rubio aveva definito l'ipotesi della chiusura come un "suicidio economico" da parte di Teheran e possibile causa di una "massiccia escalation"·.
All'indomani degli attacchi statunitensi contro siti nucleari in Iran, il segretario di Stato Marco Rubio ha invitato Teheran ad aprire un dialogo diretto con Washington. Intervistato da Fox News, il capo della diplomazia americana ha dichiarato: "Siamo pronti a parlare con loro anche domani". Rubio ha ribadito la disponibilità degli Stati Uniti a permettere all'Iran un programma nucleare civile, ma senza arricchimento dell'uranio: "Il regime iraniano dovrebbe svegliarsi e dire: 'Va bene, se vogliamo davvero l'energia nucleare nel nostro Paese, c'è un modo per farlo'. L'offerta è ancora valida".Rubio ha spiegato che l'Iran ha rifiutato i tentativi di dialogo, incluso l'impegno dell'inviato speciale Steve Witkoff: "Steve Witkoff ha viaggiato in tutto il mondo cercando di raggiungere un accordo con loro, ma continuano a fare giochetti. Troppi giochetti. E ora se ne sono accorti". Ha aggiunto che l'Iran "non ha risposto" alle proposte americane ed "è scomparso per dieci giorni" prima dell'operazione militare. "Il presidente ha dovuto agire in risposta", ha affermato.
I sostenitori di Israele si sono riuniti oggi domenica all'ombra della Torre Eiffel di Parigi, la mattina dopo che gli Stati Uniti sono intervenuti al fianco di Israele contro l'Iran. La manifestazione, organizzata prima che Trump ordinasse gli attacchi alle strutture nucleari iraniane, ha visto una folla di persone riunirsi sul belvedere Trocadero della Torre Eiffel per mostrare il proprio sostegno a Israele. Dobbiamo vivere in pace con gli iraniani, dobbiamo tendere la mano, ma non a Khamenei e alla sua cricca“, ha detto l'organizzatore dell'evento Richard Seban. Trump ha dichiarato di aver ”distrutto" i principali siti nucleari iraniani con attacchi aerei che hanno utilizzato bombe bunker buster, unendosi all'assalto israeliano in una significativa nuova escalation del conflitto in Medio Oriente.
Un attacco aereo israeliano ha ucciso tre membri della Guardia Rivoluzionaria paramilitare iraniana, secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa semiufficiali della Repubblica Islamica. Le agenzie di stampa Mehr e Tasnim hanno riferito che l'attacco è avvenuto nella provincia di Zanjan.
L'Organizzazione della Cooperazione Islamica ha dichiarato domenica che istituirà un gruppo di contatto ministeriale per stabilire contatti regolari con le parti internazionali e regionali al fine di sostenere gli sforzi di distensione e “fermare l'aggressione contro l'Iran”.In una dichiarazione congiunta a seguito di una riunione dei ministri degli Esteri dell'OIC a Istanbul, il gruppo di 57 membri ha condannato “l'aggressione di Israele” contro l'Iran, sottolineando “l'urgente necessità di fermare gli attacchi israeliani e la loro grande preoccupazione per questa pericolosa escalation”.Non ha fatto alcun riferimento agli attacchi notturni degli Stati Uniti contro l'Iran.
Ha inoltre esortato la comunità internazionale ad adottare “misure deterrenti per fermare questa aggressione e rendere Israele responsabile dei crimini commessi”.
"Ciò a cui stiamo assistendo in queste ore è un'escalation di guerra pericolosissima che va fermata immediatamente". Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a nome di tutta la segreteria, condanna - si legge in una nota - gli attacchi degli Stati Uniti di stanotte a tre siti nucleari iraniani."Chiediamo al Governo italiano - aggiunge il leader della Cgil - di fare tutto il possibile per perseguire la strada del dialogo e della democrazia. È necessario escludere immediatamente qualsiasi supporto logistico a queste operazioni, anche negando il permesso ai bombardieri statunitensi B-2 stealth o B-52 che attaccano l'Iran di transitare sullo spazio aereo italiano o rifornirsi nelle nostre basi"."Gli attacchi di questa notte - sottolinea Landini - violano il diritto internazionale e rischiano di avere conseguenze gravi per le persone e per l’ambiente, dentro e fuori i confini dell’Iran, a causa della possibile emissione di radiazioni nucleari".
"Mai come oggi - conclude il segretario generale della Cgil - la minaccia di un conflitto globale e nucleare è stata raggiunta. Per queste ragioni tutte le nostre strutture, a partire dalle Camere del lavoro, esporranno in queste ore le bandiere della pace e faranno sentire con forza la loro voce. E in continuità con la mobilitazione di ieri parteciperemo come Cgil alle manifestazioni che saranno messe in campo a difesa della pace".
La possibile chiusura dello Stretto di Hormuz da parte dell'Iran provocherebbe una "massiccia escalation" e una reazione sia degli Stati Uniti che degli altri Paesi che dipendono da questa via marittima: lo ha dichiarato il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, intervistato da Fox News. "Incoraggio il governo cinese a Pechino a contattarli per questo, perché dipendono fortemente dallo Stretto di Hormuz per il loro petrolio. Se lo facessero, sarebbe un altro terribile errore. Sarebbe un suicidio economico per loro, e noi abbiamo ancora delle opzioni per affrontare la situazione, ma anche altri Paesi dovrebbero valutare la questione. Danneggerebbe le economie di altri Paesi molto più della nostra. Sarebbe, credo, una massiccia escalation che meriterebbe una risposta, non solo da parte nostra, ma anche da parte di altri", ha concluso.
Marco Rubio non ha dubbi: con il bombardamento degli Stati Uniti sugli impianti nucleari iraniani, il mondo e' un posto piu' sicuro. "Penso che il mondo oggi sia piu' sicuro e piu' stabile di quanto non fosse 24 ore fa", ha detto il segretario di Stato americano a Fox News.Ora, se l'Iran mantenesse un programma nucleare segreto ne pagherebbe il prezzo.
Rubio ha accusato l'Iran di essersi impegnato in "falsi negoziati" prima degli attacchi per "giocare" con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Il Dipartimento di Stato americano ha ordinato l'evacuazione dei familiari e del personale non essenziale del governo americano dal Libano, citando la situazione di instabilità nella regione, secondo quanto riportato domenica in una nota inviata via e-mail dal Dipartimento di Stato ai cittadini americani presenti in Libano. Gli Stati Uniti avevano già ordinato lo scorso anno l'allontanamento dei familiari e del personale non essenziale durante la guerra di Israele in Libano, che aveva inferto duri colpi al gruppo militante libanese Hezbollah, ma tale ordine era stato successivamente revocato.
Il presidente iraniano Massoud Pezeshkian ha partecipato domenica a una manifestazione a Teheran per denunciare gli attacchi americani condotti la notte scorsa contro diversi siti nucleari in Iran, secondo le immagini diffuse dalla televisione di Stato. “Vendetta, vendetta!”, hanno gridato i manifestanti con il pugno alzato, mentre il presidente iraniano cercava di farsi strada tra la folla riunita in piazza Enghelab, piazza Rivoluzione, nel centro di Teheran.
L'esercito israeliano ha annunciato di aver colpito "decine di obiettivi militari" in Iran nella giornata di oggi. "Stamattina, circa trenta caccia israeliani hanno colpito decine di obiettivi militari in tutto l'Iran con oltre 60 munizioni", ha riportato l'esercito israeliano su Telegram.L'esercito ha affermato in particolare di aver colpito un centro di comando missilistico strategico nella provincia di Yazd, nel centro del Paese dove "erano immagazzinati missili balistici a lungo raggio Khorramshahr", circa 60 dei quali sono stati lanciati verso Israele."I lanciamissili sono stati colpiti anche a Isfahan, Bushehr e Ahvaz", ha dichiarato l'esercito, aggiungendo di aver preso di mira anche siti militari coinvolti nella produzione di batterie per la difesa aerea e un deposito di droni.
Il Consiglio di sicurezza dell'ONU si riunirà d'urgenza oggi alle 19 GMT a seguito degli attacchi americani in Iran, ha annunciato la missione della Guyana che presiede il Consiglio nel mese di giugno. Si tratta della terza riunione del Consiglio dall'inizio della guerra tra Iran e Israele.
"Mercoledì terremo un collegio dei commissari incentrato sull'escalation della situazione in Medio Oriente e sui suoi effetti sull'Europa". Lo annuncia su X la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
Gli Stati Uniti non sono interessati a farsi trascinare in un'altra guerra in Medio Oriente. Lo ha chiarito il vicepresidente JD Vance in un'intervista a Abc News. "Credo che il presidente sia stato molto chiaro sul fatto che non siamo interessati a conflitti prolungati in Medio Oriente", ha detto Vance. "Ma c'è una domanda su come si raggiunge la pace. E noi crediamo che il modo per raggiungere la pace sia attraverso la forza", ha aggiunto il vicepresidente.
"Dal governo Meloni, non una parola di condanna di fronte all'attacco unilaterale e illegale di Trump all'Iran". Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs concludendo i lavori dell'assemblea nazionale di Sinistra Italiana, svoltasi oggi online e dedicata alle emergenze della situazione internazionale."Ora non pensino - conclude il leader di SI - di trascinare il nostro Paese in guerra, concedendo l'uso di basi o del nostro spazio aereo".
A seguito della riunione di governo convocata d'urgenza questa mattina alla luce dell'aggravarsi della crisi in Medio Oriente, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha tenuto nel corso della giornata numerosi contatti con alcuni partner internazionali e con i principali attori della regione.In particolare- si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi - il Presidente Meloni ha avuto uno scambio di vedute con il Presidente di turno del G7, il Primo Ministro canadese Mark Carney, con il Cancelliere tedesco Friedrich Merz, con il Presidente francese Emmanuel Macron e con il Primo Ministro del Regno Unito Keir Starmer. In ambito regionale, il Presidente del Consiglio si è sentita con il Principe Ereditario e Primo Ministro saudita Mohammad bin Salman Al Saud, il Presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohamed bin Zayed Al Nahyan e l'Emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al-Thani.
Con tutti gli interlocutori è stata condivisa e data massima rilevanza alla necessità di lavorare per una rapida ripresa dei negoziati tra le parti, al fine di evitare un ulteriore allargamento del conflitto e di giungere a una soluzione politica della crisi.
La situazione dopo gli attacchi americani sull'Iran è stata discussa oggi durante una telefonata tra il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov e il suo omologo ungherese Peter Szijjarto, secondo quanto reso noto dalla diplomazia di Mosca. La conversazione, sottolinea il ministero russo in una nota sul suo canale Telegram, ha avuto luogo "su iniziativa della parte ungherese"."La parte russa - si afferma nella nota - ha sottolineato che l'attacco missilistico e con bombe degli Stati Uniti sul territorio di uno Stato sovrano ha segnato una nuova, pericolosa svolta nell'escalation del conflitto, che potrebbe avere le conseguenze più imprevedibili e ha già causato danni al regime di non proliferazione nucleare e alla sicurezza regionale e globale".
"I ministri hanno discusso anche alcuni aspetti delle relazioni bilaterali russo-ungheresi", aggiunge il ministero degli Esteri russo.
Questa immagine satellitare fornita da Maxar Technologies e scattata il 19 giugno 2025 mostra l'impianto iraniano di arricchimento del combustibile di Fordow (FFEP), a nord-est della città di Qom (AFP/Maxar)
22/06/2025
I politici dei partiti della coalizione di governo CDU e SPD in Germania hanno reagito con cautela all'attacco statunitense alle strutture nucleari iraniane. Secondo il suo portavoce, il cancelliere tedesco Friedrich Merz (CDU) ha invitato l'Iran ad avviare immediatamente negoziati con gli Stati Uniti e Israele nella controversia sul programma nucleare, al fine di raggiungere una soluzione diplomatica. Il Gabinetto di sicurezza, di cui fa parte anche il vicecancelliere e leader dell'SPD Lars Klingbeil, si era riunito in precedenza. All'interno dell'SPD, Merz era stato criticato per aver affermato che gli attacchi di Israele all'Iran erano il “lavoro sporco” degli europei. Adis Ahmetovic, portavoce per la politica estera dell'SPD, ha messo in guardia da un diffuso inasprimento della situazione nella regione, ma ha evitato di criticare apertamente gli Stati Uniti. Al contrario, il partito di opposizione Die Linke ha criticato apertamente le azioni degli Stati Uniti: “L'attacco statunitense all'Iran è una guerra di aggressione che viola il diritto internazionale”, ha affermato il copresidente Jan van Aken. Gli attacchi militari statunitensi avvenuti durante la notte, in cui il presidente Donald Trump ha affermato che i principali siti nucleari iraniani sono stati “distrutti”, metteranno alla prova l'opinione diffusa secondo cui tali attacchi possono ritardare un programma nucleare, ma non fermare una spinta determinata verso la realizzazione di bombe atomiche.
Sei crateri, in corrispondenza dei punti di impatto delle bombe americane: sono visibili nelle fotografie satellitari scattate dalla società statunitense Maxar Technologies presso il sito nucleare di Fordow, in Iran. Nelle immagini, ad alta risoluzione, si vedono anche polvere grigia e detriti sparsi lungo il fianco di una montagna. Stando a informazioni confermate dal segretario americano alla Difesa Pete Hegseth, nei raid di questa notte gli Stati Uniti hanno impiegato munizioni "spaccabunker" necessarie per colpire un impianto sotterraneo in profondità. In una conferenza stampa al Pentagono, le bombe utilizzate sono state chiamate "Massive Ordnance Penetrator" (Mop). Secondo esperti citati da media internazionali, nei punti di ingresso a Fordow non ci sono segni di devastazione particolarmente estesa. Le bombe sarebbero infatti state progettate per detonare solo in profondità, dopo la penetrazione.
Secondo fonti rilanciate da emittenti internazionali, nei giorni precedenti ai raid americani l'Iran potrebbe aver adottato misure a tutela della proprie strutture e del proprio programma nucleare, anche operando alcuni trasferimenti. L'entità della distruzione e dei danni arrecati, sia a Fordow che nei siti di Natanz e Isfahan, pure nel mirino degli americani, resta comunque da capire. Al momento non ci sono infatti prove decisive e indipendenti circa l'esito dei bombardamenti.
Il Parlamento iraniano avrebbe approvato la chiusura dello Stretto di Hormuz. Lo riportano i media iraniani secondo cui ora il Consiglio supremo per la sicurezza nazionale dovra' prendere la decisione finale. La decisione di chiudere lo stretto, attraverso il quale transita circa il 20% della domanda globale di petrolio e gas, non e' ancora definitiva.
"Al momento non si registrano coinvolgimenti diretti delle basi americane in Italia. Tuttavia come ha sottolineato anche il ministro Crosetto, la situazione internazionale impone una soglia di attenzione molto elevata. La Difesa in questo senso ha rafforzato le misure di sicurezza in particolare alla luce delle recenti operazioni statunitensi contro le infrastrutture iraniane". Lo ha detto il generale Luciano Portolano, capo di Stato Maggiore della Difesa, in collegamento con "Speciale In mezz'ora", su Raitre, in merito all'attacco degli Stati Uniti in Iran."Stiamo intensificando tutte le attività e le predisposizioni per garantire la sicurezza presso le nostre basi, ma al momento non ci sono state richieste formali di intervento o coinvolgimento diretto - ha proseguito Portolano -. Tuttavia manteniamo costanti contatti e uno stretto coordinamento con i nostri alleati per anticipare ogni possibile sviluppo e predisporre tutte le opportune misure di protezione per il personale italiano e straniero nell'ambito delle basi"."I militari italiani al momento non risultano coinvolti né tantomeno costituiscono un obiettivo diretto di eventuali azioni iraniane - ha detto ancora il capo di Stato Maggiore della Difesa -. Tuttavia sulla base delle indicazioni e direttive del ministro della Difesa, è stato avviato un processo di rischieramento di assetti operanti in aree particolarmente sensibili oppure in prossimità di obiettivi statunitensi, per evitare eventuali danni collaterali alle nostre stesse forze. Ricordo che per la Difesa italiana la sicurezza del personale costituisce l'assoluta priorità"."Dal mio punto di vista l'elemento più critico al momento è rappresentato dalla possibilità che l'Iran sotto pressione scelga misure ritorsive ad ampio spettro, incluso il blocco della navigazione nello Stretto di Hormuz oppure attacchi a Paesi del Golfo - ha concluso Portolano -. Ci attendiamo quindi una fase particolarmente delicata soprattutto nelle prossime 48-72 ore, ma siamo pronti a fronteggiarla in cooperazione e stretto coordinamento con tutti i partner internazionali".
L'establishment della Difesa israeliana si ritiene soddisfatto dell'esito dell'attacco Usa all'Iran e stima che l'impianto di Natanz sia stato completamente distrutto. Lo riferisce il notiziario di Channel 12. Israele è ancora in attesa di ulteriori dettagli invece per i siti nucleari di Fordow e Isfahan. Secondo l'intelligence militare, l'uranio arricchito era immagazzinato a Natanz e Isfahan e la stragrande maggioranza non è stata portata fuori dai siti, quindi si trovava lì al momento dell'attacco.L'attuale mancanza di notizie precise sul reale risultato dell'attacco americano agli impianti di Fordow e Isfahan deriva dal fatto che entrambi i siti si trovano in profondità nel sottosuolo e non dal timore che qualcosa sia andato storto durante l'attacco. La valutazione finale dirà se il programma nucleare sia regredito o sia stato completamente annientato.
Gli Stati del Golfo, sede di numerose basi militari statunitensi, sono in stato di massima allerta. Gli attacchi statunitensi contro l'Iran hanno aumentato la possibilità di un allargamento del conflitto nella regione.
L'Arabia Saudita, il più grande esportatore mondiale di petrolio, è in stato di massima allerta dopo gli attacchi statunitensi, secondo quanto riferito domenica a Reuters da due fonti informate sulla questione, mentre il Bahrein ha esortato gli automobilisti a evitare le strade principali. Il Kuwait, altro importante esportatore di petrolio della regione, ha dichiarato che il suo consiglio di difesa rimarrà in sessione permanente, secondo quanto riferito domenica dall'agenzia di stampa statale, e ha allestito rifugi in un complesso ministeriale. Teheran aveva già avvertito che, se fosse stata attaccata dagli Stati Uniti, avrebbe potuto prendere di mira le risorse americane nella regione, comprese le basi militari statunitensi. Il Bahrein ospita il quartier generale della Quinta Flotta della Marina degli Stati Uniti e ci sono basi statunitensi in Arabia Saudita e Kuwait, così come nel vicino Qatar e negli Emirati Arabi Uniti. Le autorità nucleari dell'Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti hanno dichiarato di non aver rilevato segni di contaminazione nucleare a seguito degli attacchi in Iran. Sebbene la guerra sia stata finora limitata alle ostilità dirette tra Israele e Iran, il coinvolgimento diretto degli Stati Uniti rappresenta una soglia critica che rischia di trascinare gli Stati del Golfo, in particolare il Bahrein, il Kuwait e il Qatar, che ospitano grandi basi statunitensi.
Gli Stati Uniti stanno compiendo molteplici sforzi per comunicare con i funzionari iraniani in seguito agli attacchi statunitensi contro i siti nucleari iraniani. Lo ha detto il segretario alla Difesa Pete Hegseth durante una conferenza stampa al Pentagono."Posso solo confermare che ci sono messaggi pubblici e privati che vengono recapitati direttamente agli iraniani attraverso diversi canali, dando loro ogni opportunità di sedersi al tavolo delle trattative", ha dichiarato Hegseth."Capiscono esattamente qual è la posizione americana, esattamente quali passi possono intraprendere per consentire la pace, e speriamo che lo facciano", ha aggiunto il capo del Pentagono.
mappa dello stretto di Hormuz (google heart)
22/06/2025
La chiusura dello Stretto di Hormuz sarebbe una mossa "suicida" per l'Iran. Lo ha dichiarato il vicepresidente statunitense Jd Vance ai microfoni di Nbc News, all'indomani dei raid americani contro i siti nucleari di Teheran. "La loro intera economia passa attraverso lo Stretto di Hormuz. Se vogliono distruggere la loro economia e causare disordini nel mondo, credo che la decisione spetti a loro - ma perché dovrebbero farlo? Non credo che abbia alcun senso", ha detto Vance.
"Gli Stati Uniti non sono in guerra con l'Iran". A dichiararlo è stato il vicepresidente J.D. Vance in una breve intervista a Nbc News. "Siamo in guerra con le sue ambizioni nucleari", ha affermato, aggiungendo che gli Stati Uniti ritengono di aver "distrutto" il programma nucleare iraniano.
Il Consiglio supremo per la sicurezza nazionale iraniano dovrà prendere la decisione finale sulla chiusura dello stretto di Hormuz, ha dichiarato l'emittente iraniana Press Tv, dopo che il Parlamento avrebbe approvato la misura. La decisione di chiudere lo stretto, attraverso il quale transita circa il 20% della domanda globale di petrolio e gas, non è ancora definitiva. Tuttavia il parlamentare e comandante delle Guardie rivoluzionarie Esmail Kosari ha dichiarato al Young journalist club che la chiusura è all'ordine del giorno e "verrà effettuata ogni qualvolta necessario".
Le autorità iraniane hanno giustiziato domenica un uomo condannato come agente del Mossad, il servizio di intelligence estero israeliano, ha annunciato la magistratura, al decimo giorno di guerra tra i due paesi nemici.
“Majid Mosayebi è stato impiccato questa mattina dopo aver esaurito tutto il procedimento penale e dopo che la sua condanna è stata confermata dalla Corte Suprema”, ha indicato il sito giudiziario iraniano Mizan, precisando che l'uomo si era impegnato a fornire “informazioni sensibili al Mossad”.
Le autorità iraniane hanno proceduto a numerosi arresti di persone sospettate di spionaggio per conto di Israele dopo l'attacco senza precedenti sferrato da quest'ultimo il 13 giugno.
Più tardi, domenica, il portavoce del potere giudiziario, Asghar Jahangir, ha affermato che tre persone sono state arrestate nella provincia di Kermanshah (ovest) per spionaggio grazie alla “rapida presenza della popolazione e alla sua assistenza ai servizi di intelligence, alle forze dell'ordine e agli agenti giudiziari”.
“Una di loro sarebbe cittadina di un paese europeo”, ha aggiunto, citato da Mizan.
Secondo le ONG, l'Iran è il paese con il maggior numero di esecuzioni dopo la Cina.
“L' espandersi della guerra nel Medio Oriente non può che generare angoscia e preoccupazione, perché segna un' escalation dagli esiti imprevedibili". Lo ha dichiarato il Presidente nazionale delle ACLI, Emiliano Manfredonia"."La decisione unilaterale e probabilmente illegale del Presidente Trump di colpire alcuni siti nucleari iraniani non rimarrà priva di conseguenze, e si può già prevedere che molte altre vite umane verranno spezzate, alimentando la spirale dell'odio e della vendetta - ha affermato - Non si tratta qui di difendere un regime indifendibile, ma di affermare quei principi di diritto internazionale , autentico presidio contro l'affermarsi della legge del più forte, che ha prodotto le più grandi tragedie dell'umanità: non hanno dunque insegnato nulla le vicende dell'Iraq, dell'Afghanistan e della Somalia?".
"Le vere condizioni di sicurezza si costruiscono “disarmati “ con la diplomazia, con la valorizzazione assoluta degli organismi internazionali a presidio della coesistenza dei popoli - ha proseguito - Chiediamo al nostro Governo e all'Unione europea di dissociarsi formalmente da questa azione sconsiderata, che non porterà alla pace e che aumenterà l'insicurezza a livello globale". "Chiediamo anche di voler riconsiderare su base europea la strategia delle alleanze militari, e comunque di voler riaffermare il primato della costruzione della pace, che l'opinione pubblica del nostro Paese e del nostro Continente ha più volte dimostrato di avere a cuore, da ultimo con la grande manifestazione di ieri a Roma - ha detto ancora - E certo occorre riflettere sulla crisi dei sistemi democratici, nel momento in cui essi cadono in mano a persone senza scrupoli che violano i principi costituzionali e le procedure legali in nome di un potere autocratico che sempre meno si differenzia dalle dittature". "Nulla è perduto con la pace, tutto può esserlo con la guerra: il grave ammonimento di Pio XII che risuonò nell' estate del 1939 è stato richiamato pochi giorni fa da Leone XIV , con un appello al dialogo e alla forza della diplomazia.Lo facciamo nostro nella preghiera e nell' impegno perseverante per la pace - ha concluso Manfredonia - che è la giustizia e la vera democrazia".
Il premier pachistano, Muhammad Shehbaz Sharif, ha condannato i recenti attacchi aerei statunitensi in Iran, definendoli una violazione del diritto internazionale e sollecitando un ritorno alla diplomazia per impedire un' ulteriore escalation nella regione.In una telefonata con il presidente iraniano Masoud Pezeshkian, Sharif ha espresso la "incrollabile solidarietà" del Pakistan all'Iran, manifestando particolare preoccupazione per le notizie secondo cui gli attacchi statunitensi avrebbero colpito strutture sotto la tutela dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica - AIEA, descrivendo gli attacchi come una "grave violazione" sia del diritto internazionale che dello Statuto dell'Agenzia.
Ha quindi ribadito il diritto dell'Iran all'autodifesa ai sensi dell'Articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, ma ha sottolineato l'urgente necessità di sforzi collettivi per allentare le tensioni, ribadendo la volontà del Pakistan di svolgere un "ruolo costruttivo" nel promuovere il dialogo e la diplomazia. Pezeshkian ha ringraziato il governo e il popolo pakistano per il loro sostegno, inclusa la leadership militare del Paese. I due leader hanno inoltre sottolineato l'importanza dell'unità tra le nazioni musulmane e hanno concordato di rimanere in stretto contatto durante la crisi in corso.
In vista delle comunicazioni di domani alla Camera della Presidente Meloni, abbiamo aggiornato la nostra risoluzione in vista del Consiglio europeo alla luce dei gravi fatti di questa notte. Chiediamo pertanto al Governo di dissociarsi fermamente e di contestare in ogni sede internazionale l'attacco degli USA all'Iran come atto irresponsabile, gravemente lesivo del diritto internazionale e con conseguenze potenzialmente catastrofiche per i civili, la regione e il mondo; di esercitare ogni sforzo diplomatico volto a determinare il cessate il fuoco, la fine delle ostilità e ripristinare la legalità internazionale a partire dal rispetto degli obblighi della Carta delle Nazioni Unite e di altre norme del diritto internazionale". Lo ha riferito la capogruppo AVS alla Camera Luana Zanella.
"Martedì prossimo, 24 giugno, alle ore 18 saremo davanti al Parlamento, in Piazza di Montecitorio, per un 'die in' per fermare la guerra globale, per bloccare l'escalation del conflitto dopo l'ingresso di Trump a fianco di Israele nella guerra all'Iran, per chiedere al Governo Italiano di non partecipare alla guerra e scongiurare la crisi bellica mondiale".Lo annuncia il Comitato organizzatore "Stop Rearm Europe" (https://stoprearm.org/), che ha organizzato la manifestazione nazionale "No guerra, riarmo, genocidio, autoritarismo", di oltre 100mila persone, svoltasi a Roma sabato scorso, 21 giugno."Invitiamo tutte e tutti a partecipare e a fare i 'die in' contro la guerra ovunque, nei quartieri, nei paesi, nelle città, per i quali mettiamo a disposizione l'audio delle bombe su Gaza che abbiamo usato nel corteo a Roma, reperibile on line su spotify (link: https://open.spotify.com/episode/4NKWkXbaYZTJssGH46Mcmh).Chi ci vive vicino, provi a pensare ad azioni semplici e comunicative nei pressi di basi, depositi, istallazioni militari USA e NATO, o nei centri abitati limitrofi. Domani sarà on line la petizione 'Il popolo italiano non vuole la guerra, il Governo Italiano non partecipi alla guerra" a sostegno della campagna lanciata da Rete Italiana Pace e Disarmo per 'chiedere al Governo Italiano di negare supporto logistico alle operazioni di guerra, anche negando il permesso ai bombardieri statunitensi B-2 stealth o B-52 che attaccano l'Iran di transitare sullo spazio aereo italiano o rifornirsi nelle nostre basi. L'Italia non deve facilitare, assistere o consentire questi attacchi - direttamente o indirettamente".
L'operazione militare statunitense contro l'Iran, nome in codice "Midnight Hammer", ha coinvolto oltre 125 aerei e un'operazione di inganno che ha visto bombardieri schierati sul Pacifico come "esca". Lo ha dichiarato oggi ai giornalisti il capo degli Stati maggiori riuniti, generale Dan Caine."Tra la mezzanotte di venerdì e sabato mattina, un ampio gruppo di bombardieri B-2 è partito dagli Stati Uniti continentali", ha detto Caine. "Nell'ambito di un piano per mantenere la sorpresa tattica, parte del gruppo si è spostato verso ovest e nel Pacifico come escamotage - un tentativo di inganno noto solo a un numero estremamente limitato di pianificatori e leader chiave qui a Washington e a Tampa", ha spiegato.
L'operazione senza precedenti ha coinvolto sette bombardieri stealth B2. I bombardieri hanno sganciato più di una decina di bombe Massive Ordnance Penetrator (Mop) da più di 13 tonnellate su due impianti nucleari iraniani, Fordow e Natanz, ha affermato Caine. Missili Tomahawk sono stati lanciati su Isfahan. "Come lo ha dichiarato il presidente ieri sera, 14 GBU-57 Mop di 13 tonnellate sono state utilizzate per la prima volta". In totale, sono stati coinvolti più di 125 aerei, tra cui i B2, le cisterne di rifornimento, gli aerei da ricognizione e i caccia. I bombardieri hanno colpito Fordow, Natanz ed Esfahan a partire dalle 18,40 americane e sono usciti dallo spazio aereo iraniano alle 19, ha aggiunto Caine.Partendo da una base nel Missouri, la missione è stata la più lunga del programma B2 dai tempi degli attacchi dell'11 settembre, ha affermato Caine.Decine di missili Tomahawk sono stati lanciati anche contro obiettivi all'interno dell'Iran nell'ambito dell'operazione, ha aggiunto ancora Caine
Il segretario alla Difesa americana Pete Hegseth ritiene che il raid ai siti nucleari produrra' un "impatto psicologico" sulle certezze iraniane. "Penso - ha detto, rispondendo alle domande dei giornalisti - che Teheran stia certamente considerando il fatto che aerei partiti nella notte dal centro dell'America e dal Missouri, sono arrivati senza essere intercettati in tre dei loro siti nucleari più importanti e che siamo stati capaci di distruggere le loro capacita' nucleari, e che i nostri ragazzi a bordo dei bombardieri stanno tornando a casa in questo momento". "Noi - ha aggiunto - riteniamo che avrà un chiaro impatto psicologico sul modo in cui vedranno il futuro, e speriamo certamente che scelgano quella strada".
L'Iran ha affermato che le sue competenze nucleari non possono essere "distrutte" nonostante l'attacco statunitense a diversi impianti nucleari del Paese. Gli Stati Uniti "devono sapere che questa industria atomica è radicata nel nostro Paese e le sue radici non possono essere distrutte", ha dichiarato il portavoce dell'Organizzazione Nucleare Iraniana Behrouz Kamalvandi, citato dall'agenzia di stampa Tasnim. "Certo, abbiamo subito danni, ma non è la prima volta per questo settore", ha aggiunto.
L'Iran "non deve mai poter accedere all'arma nucleare", ma la "stabilità" di un Medio Oriente "sull'orlo dell'abisso" può essere raggiunta "solo con un tavolo di negoziati": così su X il premier spagnolo, Pedro Sánchez, in un messaggio di appello "alla de-escalation" dopo l'attacco Usa su siti nucleari iraniani.Sánchez esprime anche cordoglio "per la perdita di vite civili in questo conflitto" e invoca "una soluzione diplomatica che stabilisca un quadro di pace e sicurezza integrale".
"In queste ore priorità assoluta è evitare che il mondo precipiti in un abisso di caos e di dolore. Si fermi l'escalation militare e si riapra un percorso negoziale che conduca l'Iran a non dotarsi di armi nucleari. Così come è indilazionabile che Hamas liberi tutti gli ostaggi, si ponga fine alla guerra di Gaza, si rimuova ogni ostacolo all'inoltro degli aiuti necessari alla popolazione palestinese e si riapra la strada ad una soluzione di pace fondata sul principio 'due popoli, due Stati'".Lo ha dichiarato Piero Fassino, vicepresidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati.
L'America si blinda, dopo l'attacco Usa in Iran. Le autorità federali e i leader di diversi importanti Stati e città, da New York a Los Angeles e alla capitale, stanno rafforzando le misure di sicurezza e monitorando potenziali minacce dopo i raid americani. "Le nostre risorse sono pienamente impegnate. Rimaniamo vigili. Dio benedica l'America e tutti coloro che la difendono", ha scritto su X il vice capo dell'Fbi Dan Bongino. "Lavoreremo incessantemente per proteggere la patria americana", ha scritto su X la segretaria alla sicurezza interna Kristi Noem. Anche i leader locali e le forze dell'ordine sono in stato di massima allerta.
Il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, ha escluso qualsiasi intenzione di inviare truppe di terra in Iran, ribadendo la posizione della Casa Bianca. "Non abbiamo alcun interesse a mettere 'boots on the ground'", ha dichiarato Vance ai microfoni di Nbc News, precisando che l'obiettivo dell'amministrazione non è l'occupazione militare.Vance ha spiegato che l'intervento è stato motivato dalle conclusioni dell'intelligence statunitense: "Le valutazioni della nostra intelligence ci hanno spinto ad agire contro l'Iran". Tuttavia, il vicepresidente americano ha mantenuto uno posizione di apertura al dialogo: "Vogliamo parlare con l'Iran di una soluzione a lungo termine". Guardando al futuro, ha affermato: "Ora lavoreremo per smantellare in modo permanente il programma nucleare iraniano nei prossimi anni", escludendo al tempo stesso un'escalation duratura: "Non temo che questo si trasformi in un conflitto prolungato".
Telefonata tra Emmanuel Macron e Masoud Pezeshkian (Ansa)
22/06/2025
Il presidente francese Emmanuel Macron ha avuto domenica uno scambio con il presidente iraniano Masoud Pezeshkian e lo ha invitato a “riprendere i colloqui diplomatici” dopo gli attacchi americani alle installazioni nucleari, secondo quanto riferito dall'Eliseo.
Durante lo scambio il presidente della Repubblica ha ribadito il suo appello per l'immediato rilascio dei due ostaggi francesi detenuti in Iran, Cécile Kohler e Jacques Paris, " per la distensione e per la ripresa dei colloqui diplomatici”, ha reso noto l'Eliseo. Macron ha anche avuto colloqui domenica con i capi di Stato di Arabia Saudita, Oman, Emirati Arabi Uniti e Qatar.
"La logica della guerra porta solo distruzione. Chi doveva risolvere la guerra in 24 ore alimenta terrore e violenza. Dopo l’attacco di Trump, privo di qualsiasi copertura democratica, è ora che i governi europei e l'Europa scendano in campo per fermare gli attacchi e avviare nuovi negoziati. L'Italia faccia pressione in ogni sede, contribuendo ad un protagonismo delle istituzioni internazionali e sostenendo tutte le iniziative diplomatiche per la pace e la de-escalation". Così in una nota Chiara Braga e Francesco Boccia, capigruppo Pd alla Camera e al Senato, e Nicola Zingaretti, capo delegazione dem al Parlamento europeo.
Donald Trump ha informato il Congresso dell'attacco all'Iran immediatamente "dopo che gli aerei erano decollati in sicurezza". Lo ha detto il capo del Pentagono, Pete Hegseth, precisando che questo è in linea con il 'War Powers Act'. L'azione rimasta segreta ai più ha suscitato sconcerto nel Congresso USA al quale Donald Trump non ha chiesto l'autorizzazione prima di bombardare l'Iran. "Non è costituzionale", ha dichiarato il deputato Thomas Massie, repubblicano del Kentucky, co-firmatario di una risoluzione volta a bloccare qualsiasi azione militare in Iran senza l'autorizzazione di Capitol Hill. Rispondendo direttamente alla dichiarazione di Trump, il deputato Jim Himes, democratico del Connecticut e membro della Commissione Intelligence, ha a sua volta scritto che "secondo la Costituzione che entrambi abbiamo giurato di difendere, la mia attenzione a questa questione viene prima che cadano le bombe. Punto". Un alleato di Trump, il senatore repubblicano Lindsay Graham ha detto che "è stata la decisione giusta. Il regime se lo merita", mentre il collega del Texas Tedd Cruz ha osservato che "la prospettiva che il regime iraniano possa acquisire armi nucleari è la minaccia immediata più grave per l'America e i nostri alleati".
"Il Governo italiano dica con chiarezza che non parteciperà ad azioni militari nè consentirà che il nostro territorio possa essere utilizzato per fornire sostegno a una guerra che la comunità internazionale deve provare a fermare prima che sia troppo tardi, e si impegni per la de-escalation e per far tornare tutti gli attori coinvolti al tavolo negoziale, anche per difendere il Trattato di non proliferazione nucleare. L'Italia ripudia la guerra e vuole la pace". Lo dice la segretaria del Pd Elly Schlein. "Trump diceva che avrebbe portato la pace e messo fine ai conflitti, e invece lancia le bombe in Iran e infiamma il mondo, aprendo la strada a una pericolosa escalation globale. Facciamo nostre le parole del segretario generale delle Nazioni Unite Guterres contro l'uso della forza, per il rispetto del diritto internazionale e per il ritorno immediato alla via negoziale. Esprimiamo grave preoccupazione per questo attacco di Trump, che si fa trascinare in guerra da Netanyahu e agisce senza il coinvolgimento del Congresso come invece impone la Costituzione americana", aggiunge Schlein.
Il Primo Ministro britannico Sir Keir Starmer, Londra 4_06_25 (Getty)
22/06/2025
Il Regno Unito sta prendendo le misure necessarie per rafforzare la tutela sul fronte interno e la protezione d'interessi e possibili obiettivi britannici in Medio Oriente sullo sfondo dell'escalation militare di Usa e Israele contro l'Iran. Lo ha detto ai media il primo ministro Keir Starmer, precisando che Washington ha notificato con "congruo anticipo" all'alleato britannico l'attacco agli impianti nucleari iraniani della notte scorsa.Starmer - che nei giorni scorsi ha convocato due volte il comitato delle emergenze Cobra - ha aggiunto che l'obiettivo del suo governo resta quello di favorire "una de-escalation", ma ha rifiutato di escludere - a domanda - che Londra possa intervenire a sostegno degli Usa in nome dell'articolo 5 della Nato laddove questi subissero un contrattacco diretto da parte di Teheran: limitandosi a dire di "non voler fare congetture ipotetiche".
Il premier laburista ha spiegato comunque di voler "rassicurare l'opinione pubblica sul fatto che sono state adottate tutte le misure necessarie per proteggere gli interessi del Regno Unito, il nostro personale all'estero e per lavorare con i nostri alleati a protezione anche dei loro interessi. Che è ciò che ci spetta fare".
Immagini satellitari ottenute e pubblicate dal Jazeera mostrano tre vasti crateri nel sito di iraniano di Fordow bombardato dai B-2 americani, luoghi probabili di impatto delle bombe usate per penetrare nei tunnel.I punti di accesso agli stessi sono "completamente ostruiti". Il sistema di difesa aerea è stato "distrutto".
"L'operazione contro l'Iran non mirava al cambio di regime". Lo ha detto il capo del Pentagono, Pete Hegseth.
L'attacco contro l'Iran si chiama 'Midnight hammer'. Lo ha detto il capo di stato maggiore Usa, il generale Dan Caine. "Poche persone a Washington ne erano a conoscenza", ha aggiunto. “Per l'attacco sono stati utilizzati sette bombardieri B-2” ha concluso.
"L'attacco era nell'aria. Abbiamo fatto partire da Baghdad aeroporto, facendoli passare per il Kuwait, una quarantina di nostri carabinieri che sono appena rientrare in Italia. Siamo sempre stati in massima allerta". Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani al tg3.
"Il nuovo attacco militare statunitense in Medio Oriente, lanciato da Donald Trump, rappresenta una pericolosissima escalation in un'area già segnata da decenni di guerre, occupazioni e destabilizzazione.Si tratta di un atto di aggressione che viola il diritto internazionale e rischia di aprire un nuovo fronte di guerra su scala globale. Di fronte a questo scenario, il silenzio e l'ambiguità del governo Meloni sono inaccettabili. Limitarsi a generici appelli alla prudenza, senza condannare apertamente l'intervento statunitense, significa di fatto legittimarlo". Lo dichiara, in una nota, Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista."Il nostro Paese, che per Costituzione ripudia la guerra, non può essere complice né spettatore passivo della strategia di dominio portata avanti dagli Stati Uniti e dai loro alleati.
Riteniamo gravissimo che le basi militari USA e NATO presenti sul territorio italiano possano essere utilizzate come strumenti operativi di questa ennesima guerra imperialista. L'Italia deve impedire con ogni mezzo che dal proprio suolo partano aerei, armi o rifornimenti destinati a colpire altri popoli. Non possiamo continuare a tollerare che la sovranità del nostro Paese sia svenduta per obbedire ai diktat di Washington e della NATO", dice tra l'altro Barbera.
I media iraniani riferiscono di un'esplosione "massiccia" nella provincia di Bushehr, la stessa dove sorge una centrale nucleare, nel sud-ovest del Paese. A Yazd invece, Iran centrale, i caccia israeliani avrebbero preso di mira una base dei Pasdaran. Nei giorni scorsi, Mosca aveva avvisato che se la centrale di Bushehr veniva attaccata, avrebbe potuto verificarsi "una catastrofe simile a quella di Chernobyl", come ha detto Aleksey Likhachev, capo di Rosatom, il colosso energetico nucleare della Federazione russa, che in Iran ha ancora i suoi scienziati ed esperti.
Pete Hegseth 22_06_25 (Rainews24)
22/06/2025
"L'Iran sia intelligente e ascolti le parole di Trump". Lo ha detto il capo del Pentagono, Pete Hegseth, leggendo l'avvertimento del presidente su Truth che qualsiasi rappresaglia da parte di Teheran scatenerà "una forza maggiore" da parte degli Stati Uniti.
Netanyahu e Trump stanno mandando a fuoco il Medio Oriente. L'Iran è un Paese di canaglie e aiuta i terroristi, però non si possono espandere le guerre perchè altrimenti il rischio è che esploda tutto. Adesso va riportato l'Iran al tavolo e rifare l'accordo che Obama aveva fatto e che Trump invece ha fatto saltare". Lo afferma il leader di Azione Carlo Calenda.
"L'attacco negli Stati Uniti in Iran segna una pericolosissima escalation. Io credo che sia un atto grave e pericoloso perché chiaramente riapre la finestra su un conflitto dagli esiti incalcolabili con ripercussioni, tensioni, insicurezze non solo nel quadrante mediorientale ma anche addirittura in Europa e nel mondo. Tutto questo allontana la prospettiva di ricostruire un nuovo ordine mondiale. Perché l'ordine mondiale va costruito sul diritto internazionale, sulla giustizia. Non al suono sulla legge del più forte". Lo ha affermato, fra l'altro, il presidentew M5S Giuseppe Conte, collegato telefomicamente con lo speciale del Tg3 sull' attacco americano in Iran."Quello che colpisce di questa iniziativa - ha sottolineato l'ex premier M5s- è che Trump a questo punto segue Netanyahu. E fa propria la dottrina di Netanyahu che dichiara esplicitamente che la pace va perseguita attraverso la forza. È una posizione completamente diversa da quello che era l'impegno che aveva preso verso gli elettori americani, dove aveva assicurato che avrebbe cercato con sforzi diplomatici, negoziali, di porre fine a conflitti, a crisi e cercare quindi delle soluzioni pacifiche.
"E' una prospettiva - ha evidenziato ancora Conte- completamente diversa: ongi singolo Stato agisce attraverso l'uso della forza. Non siamo più nel quadro del diritto internazionale, ma anzi viene calpestato il diritto internazionale".
Il ministro degli esteri iraniano Abbas Araghchi ha annunciato che domani incontrerà il presidente russo Putin a Mosca. Il ministero degli Esteri russo 'condanna fermamente' gli attacchi americani: 'Un duro colpo al Trattato di non proliferazione nucleare. Possono aggravare l'escalation e minare ulteriormente la sicurezza regionale e globale'.
Rischi per l'Italia dopo l'attacco Usa in Iran? "Potrebbero esserci, ma non abbiamo segnali diretti". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani al Tg5. "L'Iran ha sempre visto l'Italia come un Paese non fra i più ostili, anche se abbiamo sempre condannato l'uso del nucleare, e quindi la costruzione dell'arma atomica", ha spiegato. "Non abbiamo segnali di questo tipo, però i rischi ci sono, ovviamente, perché ci sono presenze americane e israeliane. Le ambasciate di Israele, come sapete, sono chiuse, ma c'è massima sicurezza anche per quanto riguarda i luoghi di culto ebraici, e anche i luoghi americani. Quindi - ha aggiunto - la nostra intelligence, le nostre forze dell'ordine, carabinieri, polizia, guardia di finanza e polizia penitenziaria, sono al lavoro, in massima allerta, per evitare che ci siano attacchi che possano colpire obiettivi israeliani, americani o anche italiani. Anche dal punto di vista della sicurezza cibernetica siamo mobilitati".
"Gli Usa entrano in guerra contro l'Iran conducendo un attacco sconsiderato, senza condivisione con gli alleati della NATO, senza considerare le ripercussioni internazionali, senza alcuna valutazione dell'ulteriore instabilità che questo porterà in Medio Oriente. Per Salvini e il Pakistan Trump merita il nobel per la pace: doveva porre fine alla guerra in Ucraina in 24 ore e doveva fermare il conflitto mediorientale. Sta accadendo esattamente il contrario: Trump si dimostra un presidente di guerra, peggiore persino di George W Bush. L'attacco di questa notte cambia totalmente lo scenario: Meloni deve riferire in parlamento quanto prima e spiegare al Paese quale sarà l'atteggiamento dell'Italia con questa escalation del conflitto". Lo afferma il segretario di +Europa, Riccardo Magi.
Gli attacchi americani contro tre siti nucleari iraniani non hanno causato vittime. Lo ha affermato il capo della Mezzaluna Rossa iraniana, Pir Hossein Kolivand. "Fortunatamente, non ci sono stati martiri durante gli eventi di ieri sera legati all'aggressione statunitense contro gli impianti nucleari iraniani", ha detto, secondo quanto riferisce la televisione di Stato.
L'Iran ha richiesto una riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e lo ha esortato a condannare gli attacchi statunitensi alle sue strutture nucleari. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato sabato che gli Stati Uniti hanno completato gli attacchi a tre siti nucleari in Iran, tra cui “Fordow, Natanz ed Esfahan”. In una lettera inviata domenica, il rappresentante permanente dell'Iran presso le Nazioni Unite Amir Saeid Iravani ha definito l'attacco statunitense una “grave minaccia alla pace e alla sicurezza regionale e internazionale”. Ha aggiunto che gli attacchi violano la Carta delle Nazioni Unite e il Trattato internazionale di non proliferazione. È necessaria una riunione d'emergenza per esaminare questo atto illegale, adottare le misure necessarie per condannarlo e garantire che i responsabili non restino impuniti, ha affermato.
La Cina "condanna con forza" l'attacco ai siti nucleari in Iran. E' quanto afferma un portavoce del ministero degli Esteri del gigante asiatico, in una dichiarazione pubblicata sul sito web del dicastero che parla di un' "azione da parte degli Stati Uniti che costituisce una violazione grave" della "Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale" e che "aggrava le tensioni in Medio Oriente".Pechino, amica di Teheran e che ha provato ad accreditarsi come possibile mediatore, sollecita "tutte le parti in conflitto, in particolare Israele, a un cessate il fuoco il prima possibile". La Repubblica Popolare insiste su "dialogo" e "negoziati" e conferma la disponibilità a "lavorare con la comunità internazionale" per "contribuire a riportare pace e stabilità in Medio Oriente". “La Cina invita tutte le parti coinvolte nel conflitto, e in particolare Israele, a un cessate il fuoco il più rapidamente possibile”, ha aggiunto in un comunicato
Emmanuel Macron terrà un nuovo consiglio di difesa e sicurezza nazionale dedicato alla situazione in Medio Oriente stasera alle 17:30 GMT, ha annunciato la presidenza francese.
Il capo dello Stato, che domenica ha avuto uno scambio con il principe ereditario dell'Arabia Saudita e il sultano dell'Oman, “intende proseguire nelle prossime ore i contatti con i suoi partner europei e i leader della regione”.
La Francia “sta facendo tutto il possibile per accelerare la partenza dei nostri cittadini che lo desiderano dall'Iran e da Israele”, ha anche assicurato il presidente.
Con un messaggio del suo capo della diplomazia Jean-Noël Barrot su X, la Francia ha espresso preoccupazione dopo gli attacchi americani contro i siti nucleari dell'Iran, esortando “le parti alla moderazione per evitare qualsiasi escalation che possa portare a un'estensione del conflitto”.
Precisando di “non aver partecipato né a questi attacchi né alla loro pianificazione”, la Francia si dice “convinta che la risoluzione duratura di questa questione passi attraverso una soluzione negoziata nell'ambito del Trattato di non proliferazione”.
Domenica gli Stati Uniti hanno bombardato tre siti nucleari chiave in Iran, unendosi così all'offensiva lanciata da Israele il 13 giugno.
Poche ore dopo, l'Iran ha lanciato 40 missili su Israele e ha accusato gli Stati Uniti di “far saltare” le possibilità di una soluzione diplomatica della questione nucleare.
Il presidente iraniano Massud Pezeshkian ha dichiarato che l'attacco statunitense dimostra che Washington è il principale motore dietro gli attacchi israeliani. "Gli USA sono entrati in scena dopo aver assistito all'impotenza di Israele" ha detto. “La nazione iraniana ha più volte dimostrato che farà di tutto per proteggere l'acqua e il suolo di questa terra”.
L'attacco americano "era nell'aria". Lo ha detto il ministro degli esteri, Antonio Tajani, spiegando che "quando ci e' stato chiesto di allontanare i nostri militari dalla base vicino all'aeroporto di Baghdad si capiva che sarebbe successo qualche cosa". "Non abbiamo avuto informazioni mentre partiva l'attacco, però si capiva quello che stava succedendo" ha sottolineato. E poi in un'intervista televisiva ha annunciato: "Stasera alle 17 al ministro degli Esteri ci sarà una riunione di tutti gli ambasciatori d'Italia dell'area coinvolta".
Il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica afferma che "il regime criminale americano" non ha imparato le lezioni delle guerre passate in Medioriente e ne subirà le conseguenze dopo aver bombardato l’Iran. "La ripetizione da parte degli Stati Uniti di follie fallite in passato dimostra incompetenza strategica e disprezzo per le realtà sul terreno nella regione", si legge nella dichiarazione dei Pasdaran, citata da Al Jazeera. "Invece di imparare dai fallimenti ripetuti, Washington si è di fatto collocata in prima linea nell'aggressione attaccando direttamente installazioni nucleari pacifiche", proseguono. Le rotte dei voli degli aerei statunitensi che hanno partecipato all’attacco “sono state identificate e monitorate”, avvertono. "Il numero, la dispersione e le dimensioni delle basi militari statunitensi nella regione non rappresentano una forza, ma hanno raddoppiato la loro vulnerabilità", si legge in conclusione.
"L'attacco degli Stati Uniti in Iran per noi in questo momento non comporta granché, se non appunto adottare una serie di misure di precauzione, di sicurezza, come riportare gli italiani che sono sul territorio a casa; ma non corriamo un rischio diretto, non c'è alcun coinvolgimento italiano". Lo dice all'Adnkronos Pietro Batacchi, direttore di Rid - Rivista Italiana Difesa. "Questa è una situazione che passa un po' sopra la nostra testa, perché la guerra è a tre, tra Iran, Israele e Usa; tra l'altro noi siamo uno dei pochi paesi europei, se non il solo, con il quale l'Iran ha mantenuto contatti, canali, anche in tempi recenti. E' chiaro che bisogna ripensare il nostro dispositivo anche in Medio oriente e adottare tutte le misure del caso. Tra l'altro l'italia anche nuovamente assunto la guida della missione Unifil in Libano, per cui al momento non ci sono segnali tali per cui i nostri militari o i nostri interessi siano a rischio nella regione"."Questa non è una guerra che viene svolta nell'ambito di una cornice internazionale, di una cornice di alleanza, gli Stati Uniti al momento hanno condotto questo attacco, cercheremo di capire nelle prossime ore qual è stato il suo effettivo impatto. Gli Usa - spiega ancora l'esperto di difesa - si muovono nell'ambito della loro alleanza bilaterale, anzi qualcosa di più di un'alleanza francamente, e con Israele la Nato non è coinvolta. Certo, il terrorismo è una delle carte che l'Iran può giocare ed è giusto che la sorveglianza e il monitoraggio intorno a obiettivi sensibili e ad assetti che l'Iran può avere nei paesi europei debbano essere aumentate. Credo che in questo momento la repubblica islamica debba ancora decidere come reagire: una reazione credo ci sarà, che sarà simmetrica, che forse almeno in questa prima fase non riguarderà azioni terroristiche, però non penso che la cosa finisca qua, anche perché l'obiettivo degli israeliani e degli americani è molto chiaro: non è solo distruggere il programma nucleare iraniano, ma anche distruggere le capacità offensive iraniane. E su questo ancora l'obiettivo non è stato non è stato conseguito".
La Turchia ha espresso "profonda preoccupazione" per le "possibili conseguenze" degli attacchi statunitensi contro gli impianti nucleari in Iran. ha dichiarato il ministero degli Esteri turco in una nota. Gli ultimi sviluppi "potrebbero provocare un'escalation a livello globale del conflitto regionale". E' quanto si legge nella nota. "Non vogliamo che questo scenario catastrofico si concretizzi", aggiunge il comunicato della Turchia di Recep Tayyip Erdogan, Paese della Nato, che si è proposta come mediatrice nel mezzo dell'escalation tra Israele e Iran. Ankara insiste sui "negoziati", considerati l'unica via per "risolvere" il dossier del controverso programma nucleare della Repubblica Islamica, che ne ha sempre rivendicato gli scopi pacifici.
L'attacco degli Stati Uniti contro gli impianti nucleari iraniani durante la notte è stato coordinato con l'esercito israeliano. Lo ha confermato il portavoce dell'Idf, il generale di brigata Effie Defrin. Lo riporta Times of Israel. Defrin ha aggiunto che il capo di stato maggiore dell'Idf, il tenente generale Eyal Zamir, "è in contatto con i suoi omologhi americani fin dall'inizio della guerra con l'Iran e che di recente il coordinamento è diventato ancora più stretto". Efrin ha inoltre dichiarato che l'esercito ha "altri obiettivi" in Iran e vuole continuare la sua offensiva militare. "Abbiamo altri obiettivi e continueremo ad agire finche' non li raggiungeremo"
Il ministero degli Esteri russo "condanna fermamente" gli attacchi Usa in Iran che possono aggravare l'escalation in atto e "minare ulteriormente la sicurezza regionale e globale".
L'AIEA, l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, organismo di controllo nucleare delle Nazioni Unite, ha dichiarato oggi che l'impianto attaccato dagli Stati Uniti a Isfahan, in Iran, contiene poco o niente materiale nucleare. Al massimo, il sito contiene piccole quantità di uranio naturale o debolmente arricchito. L'agenzia ha aggiunto che, oltre ai quattro edifici attaccati la scorsa settimana da Israele, altri sei edifici sono stati colpiti dagli Stati Uniti nella notte.
"Siamo tutti d'accordo che il regime teocratico e liberticida di Teheran non possa sviluppare un'arma nucleare, ma il modo per impedirlo non è bombardare, è negoziare".Così la segretaria del Pd, Elly Schlein.
L'Iran "ricorrerà a opzioni che vanno oltre le previsioni e i calcoli degli aggressori", che "devono aspettarsi risposte deplorevoli". E' la minaccia dei Guardiani della Rivoluzione, i Pasdaran iraniani, riportata dall'agenzia iraniana Tasnim.
Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha frenato oggi sull'ipotesi circolata nei giorni scorsi a Teheran d'una possibile chiusura al traffico commerciale navale - in risposta all'escalation militare di Israele e Usa - dello Stretto di Hormuz, strategico snodo fra il Golfo Persico e quello dell'Oman per il passaggio di quasi in terzo del petrolio mondiale. "Abbiamo una varietà di opzioni disponibili", ha glissato Araghchi di fronte a una domanda diretta, citato dalla Bbc, durante la conferenza stampa tenuta a Istanbul a margine di una riunione di emergenza dell'Organizzazione dei Paesi Islamici - OIC.
"Diffidate di chi in queste ore vi riempirà di frasi fatte, commenti banali, slogan insulsi. Gli attacchi americani ai siti nucleari iraniani sono un altro tassello di questo nuovo disordine globale che soprattutto dal 2022 sta riguardando tutte le grandi potenze mondiali, anche quelle come la Cina che sembra meno in prima linea in questa fase: si sta costruendo il nuovo mondo post Yalta, multipolare e inedito". Lo scrive Matteo Renzi sui social."Certo, nelle prossime ore capiremo che tipo di reazione sceglierà l'Iran e anche da ciò forse intuiremo chi sta davvero governando a Teheran in queste ore. Credo che nessuno abbia le idee chiare sul punto, nessuno. Ma più in generale si stanno rimescolando da mesi le carte e non sarà una cosa breve. In questo scenario complicatissimo non stupisce la difficoltà dell'Europa a giocare un ruolo: Bruxelles ha troppi burocrati e pochi leader"."Nessuno stupore anche nel vedere Meloni e Tajani non toccare palla: abbiamo un Governo che sulla politica estera è totalmente in balia degli eventi, senza strategia e del tutto irrilevante. La politica estera italiana non esiste: abbiamo leader insignificanti, più inutili che dannosi. Ma questa non mi pare più una notizia, purtroppo. Mai come adesso servirebbero invece leader globali capaci di tenere insieme i principali dossier di politica estera, a cominciare dall'Iran, la Terrasanta, l'Ucraina. E leader europei capaci di affermare una linea diplomatica unitaria dell'Unione. Perché sia chiaro una cosa: anche dopo le bombe, o c'è la politica e si costruisce un accordo forse non giusto ma necessario o si continua con la distruzione senza alcuna possibilità di pace".
A seguito degli ultimi eventi internazionali, la Prefettura di Milano ha disposto un'ulteriore intensificazione delle misure di sicurezza a tutela degli obiettivi sensibili presenti nel territorio milanese, tra i quali gli obiettivi diplomatico-consolari, religiosi, culturali, economici e commerciali, con particolare riferimento a quelli degli Stati coinvolti nella crisi internazionale. Lo rende noto la stessa Prefettura.
"Con l'attacco Usa all'Iran si apre uno spaventoso scenario di morte per il mondo. Trump e Netanyahu vanno fermati, l'Europa e' stata a guardare ora si aprano gli occhi, dopo avventuristi, irresponsabili, arroganti e privi dei minimi scrupoli etici, dopo l'Europa, incapace di far valere le proprie ragioni e interessi, Giorgia Meloni non resti con la testa china". Lo dichiara Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera.
"Trump diceva che avrebbe portato la pace e messo fine ai conflitti, e invece lancia le bombe in Iran e infiamma il mondo, aprendo la strada a una pericolosa escalation globale. Facciamo nostre le parole del segretario generale delle Nazioni Unite Guterres contro l'uso della forza, per il rispetto del diritto internazionale e per il ritorno immediato alla via negoziale. Esprimiamo grave preoccupazione per questo attacco di Trump, che si fa trascinare in guerra da Netanyahu e agisce senza il coinvolgimento del Congresso come invece impone la Costituzione americana. Siamo tutti d'accordo che il regime teocratico e liberticida di Teheran non possa sviluppare un'arma nucleare, ma il modo per impedirlo non è bombardare, è negoziare. Il Governo italiano dica con chiarezza che non parteciperà ad azioni militari né consentirà che il nostro territorio possa essere utilizzato per fornire sostegno a una guerra che la comunità internazionale deve provare a fermare prima che sia troppo tardi, e si impegni per la de-escalation e per far tornare tutti gli attori coinvolti al tavolo negoziale, anche per difendere il Trattato di non proliferazione nucleare. L'Italia ripudia la guerra e vuole la pace", spiega Schlein.
A seguito dell'aggravarsi della crisi in Medio Oriente, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha convocato d'urgenza e presieduto questa mattina una conferenza telefonica.Hanno preso parte il Vicepresidente e Ministro degli Esteri Antonio Tajani, il Vicepresidente Matteo Salvini, il Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, il Ministro della Difesa Guido Crosetto, il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, i Sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari e i vertici dell'Intelligence. E' quanto si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi.Nel corso della conversazione è stata analizzata la situazione dei siti iraniani a seguito degli attacchi. Una valutazione precisa dei danni potrà essere fatta solo con il passare delle ore.La crisi è al centro dell'attenzione dell'esecutivo in tutti i suoi risvolti, dalla situazione dei connazionali nella regione, con cui la Farnesina è in costante contatto, agli effetti economici e di sicurezza.Il Presidente del Consiglio si terrà in contatto con i principali alleati e leader della regione nelle prossime ore.
L'Italia continuerà a impegnarsi per portare al tavolo negoziale le parti.
La segretaria del Partito Democratico italiano Elly Schlein ha convocato in call per oggi alle 18 la segreteria del Pd. Lo si apprende da fonti del Nazareno, la sede del partito a Roma.
"C'è stato un lungo contatto telefonico fra la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la segretaria del Partito democratico Elly Schlein a seguito degli attacchi degli Usa all'Iran." Lo fanno sapere fonti del Nazareno.
"Trump ha fallito nella sua promessa elettorale di non portare gli Stati Uniti in altri conflitti e sta avendo un atteggiamento bellicista pari a quello dei suoi predecessori che contestava e che già in passato hanno portato scompiglio e morte nel mondo. L'attacco all'Iran dimostra che il Presidente Usa ha scelto di seguire il genocida Netanyahu nei suoi piani criminali e questo non mina solo la stabilità del Medio Oriente, ma del mondo intero. Ora più che mai è necessario che Meloni esca dalla sudditanza verso gli Stati Uniti, che rifiuti ogni coinvolgimento diretto del nostro Paese in questa escalation globale e che cominci a perseguire gli interessi italiani. Non dobbiamo mai dimenticare che le guerre "preventive" e per "esportare la democrazia" hanno causato immani sofferenze e il dilagare degli attentati terroristici.Lo affermano i capigruppo delle Commissioni Esteri di Camera e Senato, Francesco Silvestri e Bruno Marton.
"Il Pakistan condanna gli attacchi statunitensi contro gli impianti nucleari iraniani, che seguono la serie di raid israeliani. Siamo profondamente preoccupati per la possibile ulteriore escalation delle tensioni nella regione". E' quanto si legge in una nota del Ministero degli Esteri di Islamabad."Ribadiamo che questi attacchi violano tutte le norme del diritto internazionale e che l'Iran ha il legittimo diritto di difendersi ai sensi della Carta delle Nazioni Unite.L'escalation senza precedenti di tensione e violenza, dovuta alla continua aggressione contro l'Iran, è profondamente inquietante. Qualsiasi ulteriore escalation delle tensioni avrà implicazioni gravemente dannose per la regione e oltre", prosegue la nota.Il ministero poi sottolinea l'imperativo bisogno di rispettare le vite e le proprietà dei civili e di porre immediatamente fine al conflitto. Tutte le parti devono rispettare il diritto internazionale, in particolare il diritto internazionale umanitario.
Il ricorso al dialogo e alla diplomazia, in linea con i principi e gli obiettivi della Carta delle Nazioni Unite, rimane l'unica via praticabile per risolvere le crisi nella regione".
In Arabia Saudita la soglia di allerta sicurezza "è stata elevata al massimo livello" scrivono i media panarabi.
Papa Leone XIV 22_06_25 (Rainews24)
22/06/2025
"Oggi più che mai l'umanità grida e invoca la pace: è un grido che chiede responsabilità e ragione e non dev'essere soffocato dal fragore delle armi e da parole retoriche che incitano al conflitto".Così il Papa all'Angelus. "Fermare la tragedia della guerra prima che essa diventi una voragine irreparabile", ha affermato.
Secondo Leone XIV "la guerra non risolve i problemi anzi li amplifica e produce ferite profonde nella storia del popolo che richiedono generazioni per rimarginarsi". "Che la diplomazia faccia tacere le armi", ha aggiunto.
"Per adesso non c'è stata nessuna richiesta" dagli Usa, "quindi nessun aereo è partito da basi italiane". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, allo speciale Tg3sul'attacco di questa notte degli Stati Uniti in Iran. "Questa mattina alle 10 c'è stata una riunione" con la premier Giorgia Meloni, i ministri della Difesa e dell'Interno e con i vertici dell'Intelligence "per fare un quadro della situazione, un'analisi dei danni provocati in Iran. Abbiamo" parlato "molto della situazione dei nostri connazionali, che è la priorità numero uno. Abbiamo parlato di quello che accadrà nelle prossime ora, domani ci sarà la riunione dei ministri degli Esteri Ue" e "di tutto ciò che si deve fare anche per evitare rischi di attentati e di altri tipo. Abbiamo predisposto una serie di iniziative per tutelare i nostri concittadini" ha aggiunto.
A seguito degli sviluppi della situazione in Iran, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha intrattenuto colloqui telefonici con il primo ministro del Regno Unito Keir Starmer e con il cancelliere della Repubblica Federale di Germania Friedrich Merz. Lo riferiscono fonti di Palazzo Chigi.
Il ministro degli Esteri iraniano ha dichiarato ai media che la diplomazia non è un'opzione dopo l'attacco statunitense alle sue strutture nucleari. Abbas Araghchi ha parlato oggi ai giornalisti a Istanbul in occasione del Consiglio dei ministri degli Esteri della Organizzazione per la Cooperazione Islamica. Ha affermato che, sebbene la “porta della diplomazia” debba essere sempre aperta, “al momento non è così”.
L'escalation militare in Medio Oriente rischia di scatenare una "guerra dalle conseguenze irreversibili". Lo ha affermato la presidente elvetica del Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr), Mirjana Spoljaric Egger, dopo gli attacchi statunitensi contro tre siti nucleari iraniani."L'intensificazione e l'espansione delle grandi operazioni militari in Medio Oriente rischiano di far precipitare la regione e il mondo in una guerra dalle conseguenze irreversibili", ha affermato in una nota .
In una recente intervista rilasciata al quotidiano elvetico Tages-Anzeiger, la presidente del CICR aveva espresso tutta la sua preoccupazione per i gravi risvolti delle ostilità, cominciate il 13 giugno scorso. "Un'ulteriore escalation del conflitto nella regione rischierebbe di scatenare una crisi umanitaria incontrollata su scala globale".
L'Iran fa sapere che qualsiasi azione diretta contro la Guida Suprema Ali Khamenei sarà considerata "il superamento di tutte le linee rosse" e provocherà una "risposta illimitata" da parte della Repubblica Islamica. Lo riporta Reuters, citando fonti ufficiali iraniane.
Il ministro degli esteri Abbas Araghchi a Istanbul ha ribadito che gli USA conoscono solo il linguaggio delle minacce e della forza. “Ci riserviamo tutte le opzioni per difenderci”.
Questa mattina al Ministero dell’Interno a Roma si terrà alle 12 una riunione del Casa (comitato analisi strategica antiterrorismo).Sempre al Viminale, oggi pomeriggio alle 16 è convocato il Cnosp (Comitato nazionale ordine e sicurezza pubblica) presieduto dal ministro Matteo Piantedosi con la partecipazione dei vertici di intelligence e forze di polizia.
Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, ha dichiarato che i raid statunitensi contro l'Iran non hanno avuto un impatto significativo sulla capacità nucleare del Paese e che Teheran continuerà il proprio programma atomico. “Cosa hanno ottenuto gli americani con il loro attacco notturno contro tre siti in Iran? A quanto pare, le infrastrutture critiche del ciclo nucleare non sono state danneggiate, o lo sono state solo in modo marginale” ha scritto Medvedev su Telegram. Secondo l'ex presidente russo, “l'arricchimento di materiali nucleari - e ora si può dire apertamente, anche la futura produzione di armi nucleari - proseguirà”.
Il presidente americano Trump “ha tradito non solo l'Iran, ma i propri stessi elettori, cedendo alla guerra scatenata da un criminale abituato a sfruttare la vita e la ricchezza degli americani”, ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi commentando da Istanbul l'attacco Usa ai siti nucleari iraniani. Arghchi ha accusato gli Usa di un “attacco illegale” contro il suo Paese e ha avvertito che Teheran “si riserva tutte le opzioni” per esercitare il “diritto alla difesa del suo popolo”. Araghchi sta tenendo una conferenza stampa dopo gli attacchi Usa a tre siti nucleari in Iran.
Il Corpo delle Guardie della Rivoluzione in Iran avvertono che l'elevato numero di basi statunitensi nella regione renderà loro difficile eludere completamente le rappresaglie della Repubblica islamica. “Washington si è posta direttamente in prima linea” hanno affermato le Guardie nella loro dichiarazione rilanciata dai media.
Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha dichiarato che le relazioni tra Russia e Stati Uniti hanno subito “gravi danni”, aggiungendo che non sarà possibile “riportarle su un percorso costruttivo da un giorno all'altro. Non sarà possibile recuperare buone relazioni in una sola notte” ha detto.
"L'attacco Usa ai tre siti nucleari iraniani apre sicuramente a uno scenario ricco di incognite, le cui risposte saranno soprattutto dovute a come si comporterà ora il governo dell'Iran. Diverse le ipotesi: una risposta poco più che formale contro qualche qualcuna delle numerose basi americane presenti nel Golfo, quindi una risposta limitata. Uno scenario più ampio, che potrebbe invece interessare tutto il Medio Oriente, prevede la possibilità che l'Iran attacchi e risponda nelle prossime ore, colpendo con i propri missili balistici o i cruise e droni le numerose basi americane situate nel golfo, dalla Giordania all'Arabia saudita al Qatar e Kuwait, e questo porterebbe lo scontro fino a stanotte limitato a Israele e Iran a un confronto che interesserebbe tutto il Golfo, con delle conseguenze che possono essere imprevedibili. Occorre poi anche vedere una possibile azione da parte dell'Iran o delle sue forze in campo terroristico, si può anche pensare che possano venire colpite basi Usa fuori dal golfo: anche noi in Italia ne abbiamo diverse e potrebbero diventare un obiettivo di questa ritorsione". Lo ha detto all'Adnkronos il generale Giorgio Battisti, primo comandante del contingente italiano della missione Isaf in Afghanistan e membro del Comitato Atlantico.
Sensibilizzate ulteriormente a Roma le misure di sicurezza, dopo l'attacco Usa ai siti nucleari in Iran. Intensificata la sorveglianza degli obiettivi sensibili americani e delle misure a tutela dell'ambasciatore. Innalzata, inoltre, la sensibilizzazione dei servizi in atto per gli eventi di oggi. Tra gli appuntamenti in programma la seconda giornata del Giubileo dei governanti.
“Mi è abbastanza chiaro che il programma nucleare iraniano è stato colpito in modo sostanziale”. A dichiararlo - specificando di non essere al corrente dei dettagli - è stato il presidente israeliano Isaac Herzog, citato dalla Bbc. Alla domanda se Israele abbia chiesto direttamente a Trump di attaccare l'Iran, Herzog ha risposto che si è deciso “di lasciare la questione agli americani”. Quanto alla possibilità che Israele smetta di attaccare, Herzog ha sottolineato che l'Iran sta lanciando missili contro il territorio israeliano e “dobbiamo fare tutto il necessario per difenderci”. “Il modo per farlo è ovviamente affrontare la situazione a livello internazionale e assicurarsi che ci sia una strategia di uscita”, aggiunge.
“La disastrosa decisione del presidente di bombardare l'Iran senza autorizzazione costituisce una grave violazione della Costituzione e dei poteri di guerra del Congresso. Ha rischiato impulsivamente di scatenare una guerra che potrebbe intrappolarci per generazioni”, ha scritto su X la deputata Alexandria Ocasio-Cortez, sottolineando che ciò costituisce “assolutamente e chiaramente” un motivo per l'impeachment. Durante un comizio a Tulsa, in Oklahoma, Bernie Sanders, hacitato le parole del presidente Usa parlando di “un attacco incostituzionale di Trump all'Iran”, con la platea che ha risposto urlando “No world war”.
“L'Iran non deve assolutamente entrare in possesso della bomba. Con le tensioni in Medio Oriente che hanno raggiunto un nuovo picco, la stabilità deve essere la priorità. Il rispetto del diritto internazionale è fondamentale. È giunto il momento che l'Iran si impegni in una soluzione diplomatica credibile. Il tavolo dei negoziati è l'unico luogo in cui porre fine a questa crisi”. Lo scrive sui social la presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen.
Il ministro degli Esteri iraniano Seyed Abbas Araghchi ha accusato Stati Uniti e Israele di aver fatto deragliare sistematicamente i negoziati diplomatici sul dossier nucleare iraniano, compiendo attacchi contro siti iraniani. In un post su X, Araghchi ha denunciato che Teheran stava prima trattando con Washington quando Israele avrebbe “fatto saltare” la diplomazia, e che la stessa dinamica si sarebbe ripetuta pochi giorni dopo con l'Unione Europea e i Paesi E3. “Che conclusione si dovrebbe trarre?” ha chiesto Araghchi in tono polemico, criticando la posizione del Regno Unito e dell'Alto rappresentante dell'Ue Kaja Kallas, che chiedono all'Iran di “tornare al tavolo” dei negoziati. “Ma come può l'Iran tornare a qualcosa che non ha mai abbandonato, né tanto meno fatto saltare?” ha aggiunto.
Restano di massima allerta le misure di sicurezza intorno agli obiettivi sensibili, le sedi diplomatiche e i luoghi rappresentativi dei paesi coinvolti nella guerra in Medio Oriente. Il livello, quello più alto, era stato innalzato già dell'inizio della crisi. È quanto si apprende da fonti informate.
Londra - come aveva già fatto in precedenza - ha confermato di non essere stata coinvolta negli attacchi dell'alleato americano al fianco d'Israele. In particolare il ministro del commercio, Jonathan Reynolds, ha smentito che Washington abbia chiesto l'uso della base britannica di Diego Garcia, strategica isola dell'Oceano Indiano, come fatto ancora di recente contro lo Yemen.
“Se ognuno è autorizzato a interpretare il diritto all'autodifesa come crede, il mondo rischia di sprofondare in un caos completo”. Lo ha detto il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov in un'intervista alla televisione di Stato ripresa dall'agenzia Ria Novosti. Lavrov si riferiva agli attacchi di Israele contro l'Iran, ma non ancora a quelli americani.
Il capo dell'organizzazione per l'energia atomica dell'Iran (Aeol), Mohammad Eslami, ha inviato una lettera al direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, accusandolo di complicità negli attacchi statunitensi ai siti nucleari di Natanz, Fordow e Isfahan. “L'Iran ha adottato le iniziative necessarie per difendere i propri diritti di sovranità e adotterà le opportune misure legali, in particolare contro l'inazione e la complicità da parte sua in un crimine così sfacciato, attraverso gli organismi internazionali”, si legge nella lettera.
Lo spazio aereo israeliano dovrebbe riaprire alle 14 ora locale, dopo la sospensione temporanea di decolli e atterraggi. Ad annunciarlo è stato il Ministero dei Trasporti israeliano. Con la riapertura dello spazio aereo, l'operazione per il rientro in patria sicuro degli israeliani bloccati proseguirà a pieno ritmo, ha fatto sapere il Ministero. “Continuiamo ad agire con determinazione, adottando tutte le precauzioni necessarie per il rientro di tutti i cittadini israeliani alle loro case” ha dichiarato il Ministro dei Trasporti Miri Regev. “Si tratta di un'operazione complessa per la sicurezza nazionale che richiede uno stretto coordinamento tra tutte le agenzie e continueremo a operare fino a quando l'ultimo israeliano non tornerà a casa sano e salvo”.
Il Bahrein, che ospita un'importante base navale statunitense, ha chiesto alla maggior parte dei dipendenti pubblici di lavorare da casa fino a nuovo avviso dopo gli attacchi aerei americani contro i siti nucleari iraniani. “Un sistema di lavoro a distanza sarà attivato in tutti i ministeri e le agenzie governative, con una capacità di lavoro da casa del 70%”, ha dichiarato l'agenzia di stampa ufficiale del Bahrein, citando “le circostanze regionali e gli sviluppi attuali”.
Si aggrava il bilancio dei feriti nell'attacco di questa mattina in Israele da parte dell'Iran. Il ministero della Salute riferisce che 86 feriti sono arrivati negli ospedali del Paese, di questi 77 in buone condizioni. Lo riporta il Times of Israel.
Il Qatar teme gravi ripercussioni dopo gli attacchi aerei statunitensi contro gli impianti nucleari in Iran. Il Ministero degli Esteri di Doha “avverte che l'attuale pericolosa escalation nella regione potrebbe portare a conseguenze catastrofiche sia a livello regionale sia internazionale” e in una nota “invita tutte le parti a esercitare saggezza e moderazione e a evitare ulteriori escalation”.
La maggior parte dell'uranio precedentemente stoccato presso l'impianto di arricchimento di Fordow è stato trasferito in un'altra sede, ha rivelato una fonte iraniana citata dall'agenzia Mehr. Questo spostamento avviene in un contesto di crescenti tensioni e recenti attacchi americani contro i siti nucleari iraniani, tra cui Fordow. La fonte non ha specificato l'ubicazione esatta dell'uranio trasferito.
“La campagna non è finita: i prossimi giorni potrebbero essere delicati, complessi e impegnativi”. Lo sottolinea il presidente di Israele, Isaac Herzog, definendo “storico” l'attacco di Donald Trump all'Iran. Lo riporta la Bbc. Le parole del presidente americano dimostrano la “profonda e coraggiosa alleanza” tra Stati Uniti e Israele, ha aggiunto Herzog, invitando poi gli israeliani a continuare a seguire le istruzioni salvavita dei funzionari.
“Le nostre forze armate sono pronte a colpire le navi Usa nel Mar Rosso”. Lo afferma il governo dei ribelli sciiti in un comunicato ufficiale dopo aver minacciato nei giorni scorsi attacchi a obiettivi americani in caso di raid contro l'Iran.
“Contrariamente a quanto affermato dal presidente Donald Trump” il sito nucleare di Fordow “non ha subito gravi danni”. Lo ha afferma Mohammad Manan Raisi, deputato del parlamento iraniano di Qom, dove si trova l'impianto nucleare, sottolineando che “non si è verificata alcuna emissione di materiale pericoloso dal sito nucleare dopo l'attacco, poiché il materiale a rischio era stato evacuato dal sito”. Lo riporta l'agenzia iraniana Mher. Anche il vicegovernatore di Qom, Morteza Heidari, ha affermato che solo una parte del sito di Fordow è stata attaccata, poiché il sistema di difesa aerea è stato attivato nell'area circostante.
Il sito nucleare di Fordow (Reuters)
22/06/2025
I caccia dell'aeronautica militare israeliana (Iaf) hanno colpito due aerei da combattimento F-5 delle forze armate iraniane vicino l'aeroporto di Dezful, in Iran. Lo afferma su Telegram l'esercito israeliano (Idf). Nel corso di raid aerei effettuati questa mattina presto, si legge inoltre in un comunicato, “sono stati neutralizzati otto lanciatori, sei dei quali erano pronti a lanciare immediatamente missili verso il territorio israeliano”.
Il governo del Regno Unito è stato preventivamente informato dagli Stati Uniti riguardo ai raid aerei lanciati contro i siti nucleari iraniani. Lo riferisce Sky News, citando fonti vicine a Downing Street. “Il governo britannico è stato avvertito in anticipo da parte degli americani riguardo al loro attacco” si legge sul sito dell'emittente, che però precisa come il Regno Unito non abbia preso parte direttamente all'operazione.
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sta seguendo con la massima attenzione la crisi in Iran e ha convocato per la mattinata una riunione in videoconferenza con i ministri interessati, con il sottosegretario Alfredo Mantovano e con i vertici dell'Intelligence. È quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi.
L'Oman, Paese mediatore tra Usa e Iran per i negoziati sul nucleare, ha condannato gli attacchi statunitensi contro l'Iran e chiesto la de-escalation.
Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno comunicato che circa 40 missili sono stati lanciati dall'Iran verso Israele nelle ultime ore, e che almeno 30 di questi hanno effettivamente attraversato lo spazio aereo israeliano. L'IDF ha confermato che parte dei missili è stata intercettata dai sistemi di difesa attivi nel Paese, ma alcuni hanno colpito aree abitate, causando danni strutturali e feriti, in particolare nelle zone di Tel Aviv, Haifa e Sharon.
L'Iran sostiene che durante l'attacco missilistico condotto contro Israele ha utilizzato per la prima volta il nuovo missile balistico Kheibar, con una gittata di 2.000 chilometri. Lo riferisce l'agenzia Mehr, citando un comunicato ufficiale del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC). “Il missile Kheibar è stato lanciato per la prima volta verso Israele nel corso di questa operazione” si legge nel comunicato del IRGC. Il vettore appartiene all'ultima generazione dei missili Khorramshahr, sviluppati per colpire obiettivi a lungo raggio con maggiore precisione e potenza distruttiva.
Il direttore generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA), Rafael Grossi, ha convocato una riunione urgente del Consiglio dei Governatori. La decisione arriva dopo che gli Stati Uniti hanno colpito gli impianti nucleari di Fordow, Natanz e Isfahan. La riunione, secondo quanto comunicato dall'AIEA, si concentrerà sulle implicazioni degli attacchi per la sicurezza nucleare, la non proliferazione e il ruolo dell'Agenzia nel monitoraggio dei siti coinvolti.
Il ministro degli Affari Esteri: “Unico augurio è che si arrivi presto a de-escalation”
L'Arabia Saudita ha espresso “grande preoccupazione” in seguito agli attacchi statunitensi ai siti nucleari iraniani, secondo una dichiarazione del Ministero degli Esteri. Il Regno ha invitato la comunità internazionale a intensificare gli sforzi invitando le potenze mondiali a “lavorare attivamente per una soluzione pacifica della crisi”, al fine di salvaguardare la stabilità e la sicurezza del Medio Oriente.
L'attacco degli Usa all'Iran “ci ha colto di sorpresa” e questo comunque “cambia completamente lo scenario”. Lo ha detto il ministro della difesa, Guido Crosetto, parlando all'edizione straordinaria del Tg1. “Ora la risposta dall'Iran sarà molto più forte - ha continuato - gli Usa hanno già cominciato da giorni a spostare il personale presente nell'area”.
Il Regno Unito non è stato coinvolto negli attacchi americani contro l'Iran. Lo riporta Sky News. “Secondo quanto appreso, gli Stati Uniti non hanno utilizzato alcuna struttura militare britannica, né hanno ricevuto alcun supporto da risorse militari britanniche durante i loro attacchi contro l'Iran” riferisce il media britannico.
Il premier britannico, Keir Starmer: “Il programma nucleare iraniano è una grave minaccia per la sicurezza internazionale. Non si potrà mai permettere all'Iran di sviluppare un'arma nucleare e gli Stati Uniti sono intervenuti per ridurre questa minaccia”.
L'amministrazione Trump si sta preparando a potenziali ritorsioni da parte dell'Iran e le prossime 48 ore ritenute particolarmente preoccupanti. Lo riferisce l'emittente americana Nbc, citando due funzionari della Difesa e un alto funzionario della Casa Bianca. Non è chiaro se eventuali ritorsioni riguarderanno località all'estero o su territorio nazionale, o entrambe, hanno affermato i funzionari. Due funzionari esperti di pianificazione militare hanno affermato all'inizio della settimana che l'Iran ha già in programma di colpire basi e risorse statunitensi in Medio Oriente, se necessario. Le basi e le risorse statunitensi sono al massimo stato di allerta da mesi, ma dopo l'inizio della guerra di Israele con l'Iran il 13 giugno, i funzionari americani all'inizio della settimana hanno affermato che le preoccupazioni erano ulteriormente aumentate riguardo ai potenziali attacchi alle risorse statunitensi da parte dell'Iran o dei suoi delegati nella regione.
Gli Stati Uniti hanno iniziato una “guerra pericolosa contro l'Iran” colpendo i suoi impianti nucleari. A dichiararlo è il ministero degli Esteri di Teheran, secondo una dichiarazione diffusa dall'agenzia di stampa semiufficiale iraniana Tasnim. “Il mondo non deve dimenticare che sono stati gli Stati Uniti, nel bel mezzo di un processo diplomatico, a tradire la diplomazia”, si legge nella dichiarazione in cui si accusano gli Stati Uniti di aver lanciato “una guerra pericolosa contro l'Iran”. Gli attacchi - continua Teheran - costituiscono una violazione della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale e il governo degli Stati Uniti “si assume la piena responsabilità delle gravi conseguenze e delle terribili ripercussioni di questo crimine efferato”.
È “legittimo diritto dell'Iran resistere pienamente e risolutamente all'aggressione militare statunitense e ai crimini commessi da questo regime canaglia e difendere la sicurezza e gli interessi nazionali dell'Iran con tutti i mezzi necessari”, continua, esortando poi l'ONU e i suoi vari organismi, tra cui l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA), l'organismo di controllo nucleare, ad “affrontare urgentemente questo flagrante e criminale atto di illegalità”.
Alcuni dei principali ministri del governo israeliano si sono congratulati con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, dopo che gli Usa si sono uniti all'offensiva contro l'Iran bombardando i tre principali impianti del programma nucleare iraniano. “Mi congratulo con il presidente Donald Trump per la sua storica decisione di distruggere i tre impianti nucleari in Iran per proseguire l'operazione israeliana e garantire che l'Iran non possieda un'arma nucleare che metta in pericolo Israele, i Paesi della regione e la sicurezza nazionale degli Stati Uniti”, ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz.
Anche il suo predecessore, l'ex ministro Yoav Gallant, ha parlato sul suo account X dell'intervento degli Stati Uniti in questo conflitto, che, a suo dire, porterà maggiore sicurezza a Israele e in Medio Oriente. “Israele e il Medio Oriente sono più sicuri stamattina dopo gli attacchi mirati dell'esercito statunitense, resi possibili dai successi operativi delle Forze di Difesa Israeliane e del Mossad, e dalla stretta collaborazione con le forze di sicurezza” ha dichiarato Gallant.
Anche il ministro degli Esteri Gideon Saar ha elogiato Trump, affermando che “stasera ha scritto il suo nome a lettere d'oro nei libri di Storia. Sarà ricordato per sempre come un vero amico del popolo ebraico e dello Stato di Israele”, ha aggiunto in un messaggio pubblicato sul suo account X.
Il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, un radicale e colono, ha espresso sentimenti simili, ringraziando Trump per il suo “incrollabile impegno per lo Stato di Israele e la pace nel mondo”.
Anche il presidente israeliano Isaac Herzog ha applaudito la decisione di Trump in una dichiarazione, affermando che “questo è un momento in cui i principi di libertà, responsabilità e sicurezza hanno trionfato. Questo passo coraggioso contribuisce alla sicurezza dell'intero mondo libero. Spero che porti a un futuro migliore per il Medio Oriente e contribuisca all'urgente rilascio dei nostri ostaggi tenuti prigionieri a Gaza”, ha aggiunto il presidente israeliano.
Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno annunciato di essere entrate in stato di massima allerta per la possibilità che Hezbollah si unisca al conflitto tra Israele e Iran, in seguito ai raid statunitensi contro i siti nucleari di Fordow, Natanz e Isfahan. Secondo quanto riferito da fonti militari israeliane citate da Haaretz, sin dall'inizio dell'offensiva israeliana contro l'Iran, ma finora non sono stati registrati attacchi diretti da parte dell'organizzazione libanese. L'IDF ha precisato che l'esercito sta rafforzando il fronte nord e monitorando attentamente i movimenti delle milizie filo-iraniane, preparandosi a scenari di escalation multipla su più fronti.
Edifici danneggiati nell'area di Ramat Aviv, Tel Aviv (GettyImages)
22/06/2025
Edifici danneggiati nell'area di Ramat Aviv, Tel Aviv (GettyImages)
22/06/2025
L'Iraq ha avvertito che gli attacchi statunitensi contro gli impianti nucleari iraniani minacciano la pace e la stabilità in Medio Oriente. L'Iraq “esprime profonda preoccupazione e ferma condanna per gli attacchi contro gli impianti nucleari” in Iran, ha detto il portavoce del governo, Basim Alawadi. “Questa escalation militare costituisce una grave minaccia alla pace e alla sicurezza in Medio Oriente e pone seri rischi per la stabilità regionale”, ha aggiunto.
Il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC) ha dichiarato che l'attacco missilistico condotto contro Israele ha avuto come obiettivi infrastrutture strategiche e sensibili, tra cui l'aeroporto internazionale Ben Gurion, un centro di ricerca biologica, basi logistiche di supporto e centri decisionali militari e politici. Nella dichiarazione si specifica l'intenzione di colpire “centri di comando e infrastrutture che sostengono l'aggressione contro l'Iran”.
È salito a 27 il numero degli israeliani rimasti feriti nell'attacco missilistico iraniano. A darne notizia sono i servizi di soccorso israeliani citati da ‘Haaretz’.
Edificio danneggiato a Ramat Aviv, Tel Aviv (Afp)
22/06/2025
L'Iran sta valutando tutte le opzioni per rispondere agli attacchi statunitensi contro i suoi impianti nucleari e non lascerà quanto accaduto senza conseguenze, ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi. “L'Iran si riserva il diritto di utilizzare tutti i mezzi per proteggere la propria sovranità, i propri interessi e il proprio popolo, in conformità con le disposizioni della Carta delle Nazioni Unite, che consentono una legittima risposta per autodifesa”, ha dichiarato Araghchi sui social. Il capo della diplomazia iraniana ha sottolineato che gli eventi accaduti sono “oltraggiosi e avranno conseguenze irreversibili”. “Ogni membro delle Nazioni Unite deve essere allarmato da questo comportamento estremamente pericoloso, illegale e criminale” degli Usa, ha aggiunto il ministro. Questa notte, gli Stati Uniti hanno colpito tre importanti impianti nucleari iraniani.
Sono state completamente distrutte le piattaforme lanciamissili dell'Iran usate nelle ultime ore contro Israele. È quanto riferito dall'esercito israeliano.
A più di un'ora dal lancio di missili balistici dall'Iran, i servizi di emergenza stanno lavorando per evacuare gli abitanti di un'area densamente popolata nel centro di Israele. La situazione, riporta il Times of Israel, è complicata dal fatto che nell'attacco è stata danneggiata una grande struttura di assistenza per anziani.
Soccorsa una donna ferita nell'area di Ramat Aviv, Tel Aviv (GettyImages)
22/06/2025
Un canale affiliato alle guardie rivoluzionarie iraniane ha annunciato che “gli Stati Uniti dovranno sopportare le conseguenze dell'attacco all'Iran. Le loro basi in Medio Oriente saranno ridotte in cenere”. In relazione al bombardamento lanciato verso Israele, le guardie hanno dichiarato di “aver utilizzato missili a lungo raggio a combustibile solido e liquido, con testate distruttive e l'impiego di nuove tattiche per aggirare le difese nemiche. Gli attacchi erano diretti all'aeroporto, a un centro di ricerca biologica dell'entità sionista, e a basi di supporto e centri di comando”.
La risposta degli Houthi all'attacco americano ai siti nucleari iraniani “è solo questione di tempo”. Lo ha detto un membro dell'ufficio politico del movimento yemenita filoiraniano, Mohammed al-Bukhaiti.
Poche ore dopo l'attacco Usa ai siti nucleari, l'Iran ha lanciato numerosi missili verso Israele. Il racconto dal bunker.
L'esercito israeliano rende noto che in questo momento i caccia dell'aeronautica militare (Iaf) stanno effettuando una nuova serie di bombardamenti in Iran occidentale.
È salito a 18 il numero delle persone rimaste ferite nei siti israeliani colpiti dai missili iraniani. Lo hanno riferito i servizi di soccorso Mda, secondo cui una persona è stata ferita nell'area di Beer Yaakov, sette a Tel Aviv, cinque a Nes Ziona e tre ad Haifa. Altre due persone sono state trasportate in ospedale per attacchi di panico, riferisce Ynet.
Missili iraniani su Israele (Ansa)
22/06/2025
Un missile lanciato dall'Iran ha colpito un'area residenziale nel cuore di Tel Aviv, provocando gravi danni a più edifici. Lo riferisce l'agenzia di emergenza Magen David Adom (MDA), che ha parlato di “un sito di distruzione su larga scala”. “Diverse palazzine a due piani sono state gravemente danneggiate e alcune sono crollate” ha dichiarato MDA che ha diffuso anche un video in cui si vedono macerie e danni strutturali estesi agli edifici circostanti. Un ampio dispositivo di soccorritori è all'opera sul posto. La polizia israeliana ha confermato la presenza di unità antisabotaggio e squadre per la gestione degli ordigni inesplosi nella zona dell'impatto. Fonti municipali hanno confermato un ulteriore impatto nella città settentrionale di Haifa, già colpita in precedenza da un missile iraniano.
Il conduttore di Fox News, Bret Baier, ha annunciato in un'edizione straordinaria l'attacco statunitense contro gli impianti nucleari iraniani.
“In seguito agli attacchi su tre siti nucleari in iran - incluso quello di Fordow - l'Aiea è in grado di confermare che al momento non sono stati segnalati aumenti dei livelli di radiazioni all'esterno dei siti. Aiea fornirà ulteriori valutazioni sulla situazione in Iran non appena saranno disponibili nuove informazioni”. Lo scrive l'Agenzia internazionale per l'energia atomica su X.
L'Agenzia atomica iraniana condanna l'attacco “barbaro” degli Stati Uniti contro tre siti. Citata dall'agenzia di stampa Irna, l'Agenzia denuncia “la palese violazione del diritto internazionale, in particolare del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (Tnp)”, e accusa di “complicità” l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), organo di controllo nucleare delle Nazioni Unite. E assicura che il programma nucleare continuerà: “Non permetteremo mai che il progresso di questa industria nazionale venga fermato”.
L'Iran ha giustiziato un uomo per impiccagione, accusato di spionaggio per conto dell'agenzia di intelligence israeliana (Mossad): lo ha riferito la Tv di Stato.
Ingenti distruzioni sono state causate agli edifici nei punti di impatto dei missili lanciati dall'Iran su Tel Aviv. Lo riferiscono i soccorritori.
L'Iran ha chiesto che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite tenga una riunione di emergenza in relazione all'attacco statunitense agli impianti nucleari del Paese. La richiesta è stata avanzata dal rappresentante permanente dell'Iran presso le Nazioni Unite, Amir-Saeid Iravani, al segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres e alla presidente di turno el Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, Caroline Rodriguez-Birkett. “In considerazione delle gravi e vaste conseguenze delle azioni criminali e barbariche degli Stati Uniti per la pace e la sicurezza internazionale, la Repubblica islamica dell'Iran sollecita il Consiglio di Sicurezza a tenere immediatamente una riunione di emergenza per esaminare questo flagrante e illegale atto di aggressione, condannarlo con la massima fermezza e adottare tutte le misure necessarie nell'ambito dei poteri statutari del Consiglio per garantire che i responsabili di questi gravi crimini siano ritenuti pienamente responsabili e non restino impuniti”, si legge nella lettera.
Un missile iraniano ha colpito la città di Haifa, nel nord di Israele, dove sono stati segnalati gravi danni: lo hanno riferito i soccorritori. Crolli sono stati segnalati anche nel centro del Paese.
È di 11 feriti per ora il bilancio dell'attacco missilistico iraniano contro Israele. Lo hanno riferito i servizi di soccorso israeliani.
Le immagini satellitari del 19 e 20 giugno mostrano l'impianto nucleare iraniano di Fordow prima dell'attacco Usa.
“Poco fa, le sirene hanno suonato in diverse aree di Israele in seguito all'identificazione di missili lanciati dall'Iran verso lo Stato di Israele”. Lo rende noto l'esercito israeliano in un comunicato. Secondo le stime delle IDF Teheran ha lanciato tra 20 e 30 missili in un nuovo attacco contro Israele sferrato in risposta ai bombardamenti statunitensi di questa notte. “L'esercito - prosegue la nota - è al lavoro per intercettare i missili lanciati dall'Iran”. L'aviazione israeliana secondo quanto riportato da IDF e da diversi siti israeliani “è già in azione per intercettare e colpire e, dove necessario, per eliminare la minaccia”. Le sirene stanno risuonando nella Capitale, Tel Aviv, ed esplosioni sono state avvertite in varie città del Paese incluso Gerusalemme e Haifa.
Le Forze di difesa israeliane stimano che l'Iran abbia lanciato tra i 20 e 30 missili nell'attacco contro Israele, risposta scattata ore dopo i raid americani contro i siti nucleari della Repubblica islamica.
L'Islamic Republic of Iran Broadcasting (Irib), la tv di Stato iraniana, ha confermato il lancio di nuovi missili contro Israele. “Le immagini in diretta che state vedendo sono quelle di una nuova serie di missili iraniani sparati contro i territori occupati”, ha detto un conduttore televisivo riferendosi a Israele. La televisione ha mostrato immagini in diretta di Israele in attesa dell'arrivo dei missili, con una canzone militare iraniana in sottofondo.
L'Autorità aeroportuale israeliana ha reso noto che, dopo l'attacco americano contro i siti nucleari iraniani, lo spazio aereo israeliano resterà chiuso. Restano aperti i confini terresti con l'Egitto e la Giordania.
Dopo gli attacchi americani ai siti nucleari strategici iraniani, le forze armate israeliano hanno rilevato un bombardamento missilistico in arrivo dall'Iran. Lo rende noto il The Times of Israel riferendo che “le sirene sono entrate in azione nel centro e nel nord di Israele dopo gli attacchi notturni condotti dagli Usa contro l'Iran”. “La risposta militare iraniana contro Israele è stata confermata da medici locali e forze di sicurezza che stanno rispondendo alle segnalazioni di impatti di missili balistici nel centro e nel nord di Israele”, riporta il quotidiano.
Sirene dell'allarme aereo risuonano a Tel Aviv ed esplosioni a Gerusalemme. Lo ha riferito il corrispondente dell'Afp, parlando del nuovo attacco iraniano contro Israele, lanciato ore dopo i raid americani contro tre siti nucleari della Repubblica islamica.
Missili contro le navi americane e chiusura dello Stretto di Hormuz. Questa è la risposta che l'Iran minaccia contro gli Stati Uniti dopo l'attacco della notte a tre siti nucleari. “Dopo l'attacco americano all'impianto nucleare di Fordow, ora tocca a noi”, ha avvertito Hossein Shariatmadari, caporedattore del quotidiano integralista Kayhan, voce conservatrice che in passato si è identificata come “rappresentante” della Guida Suprema Ayatollah Ali Khamenei. Un messaggio Telegram di Kayhan ha citato Shariatmadari che ha detto: “Senza esitazioni o ritardi, come primo passo dobbiamo lanciare attacchi missilistici contro la flotta navale americana basata in Bahrein e contemporaneamente chiudere lo Stretto di Hormuz alle navi americane, britanniche, tedesche e francesi”. Il messaggio si conclude con una citazione del Corano, che recita: “Uccideteli ovunque li troviate”.
Forti esplosioni udite nel centro di Tel Aviv, come sta constatando l'Ansa sul posto. Poco fa l'esercito israeliano aveva emesso l'allerta per il lancio di missili dall'Iran.
Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, durante una telefonata all'omologo iraniano Masoud Pezeshkian intercorsa dopo gli attacchi statunitensi ai siti nucleari iraniani, ha condannato fermamente l'aggressione israeliana all'Iran. Lo rende noto l'agenzia iraniana Mehr riprendendo una nota diffusa dalla presidenza egiziana. L'Egitto - ha affermato Al-Sisi secondo quanto riportato - “ha intensificato gli sforzi diplomatici con gli Stati Uniti e tenuto aperte le porte della diplomazia per allentare le tensioni e cercare di metter fine al conflitto”. Dopo aver ribadito “l'importanza di una soluzione diplomatica” alla questione nucleare iraniana, Al-Sisi “ha respinto con forza l'opzione militare in quanto fattore di escalation” che “l'Egitto rifiuta con fermezza”.
“Il nucleare iraniano minacciava la nostra sopravvivenza”, ha commentato il premier israeliano dopo gli attacchi ai siti nucleari iraniani.
Gli Stati Uniti hanno sganciato 12 bombe ‘bunker buster’ da sei aerei B-2 contro il sito nucleare iraniano di Fordow. Lo ha detto una fonte americana alla Cnn,precisando che sottomarini hanno sparato 30 missili cruise Tlam contro gli altri due siti di Natanz e Isfahan e che un B2 ha sganciato due bombe di profondità anche su Natanz.
Il bombardiere Northrop Grumman B-2 Spirit (Afp)
22/06/2025
L'Iran denuncia “la grave violazione” della Carta dell'Onu da parte degli Stati Uniti con gli attacchi di stanotte ai suoi siti nucleari e avverte sulle “conseguenze eterne” di quanto successo. In un post su X, il ministro degli Esteri di Teheran Abbas Araghchi ha scritto: “Gli Stati Uniti, membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, hanno commesso una grave violazione della Carta delle Nazioni Unite, del diritto internazionale e del Trattato di non proliferazione nucleare attaccando gli impianti nucleari pacifici dell'Iran”.
“Gli eventi di questa mattina sono vergognosi e avranno conseguenze eterne. Ogni singolo membro delle Nazioni Unite deve essere allarmato da questo comportamento estremamente pericoloso, illegale e criminale”, ha denunciato ancora Araghchi in quella che è la prima reazione ufficiale agli attacchi.
Le autorità iraniane hanno detto di non aver rilevato segni di contaminazione dopo gli attacchi americani ai tre siti nucleari. “Nessun segno di contaminazione è stato registrato - ha reso noto il Centro per il sistema della sicurezza nucleare, che opera sotto l'Organizzazione per l'energia atomica - Comunque non c'è rischio per gli abitanti che vivono intorno ai siti”.
Gli Stati Uniti hanno effettuato attacchi aerei diretti contro i principali impianti nucleari iraniani, tra cui Fordow, Natanz e Isfahan. Questa mossa senza precedenti ha causato danni significativi all'infrastruttura nucleare iraniana e ha esacerbato le tensioni nella regione. Fordow, il sito sotterraneo più sicuro dell'Iran, è stato preso di mira con potenti bombe bunker-buster. L'entità dei danni sotterranei è ancora in fase di valutazione. Natanz e Isfahan hanno subito gravi distruzioni, soprattutto per quanto riguarda le operazioni critiche in superficie. Le foto satellitari rivelano una devastazione diffusa.
“Ricorderete che, fin dall'inizio, vi avevo promesso che gli impianti nucleari iraniani sarebbero stati distrutti in un modo o nell'altro. Quella promessa è stata mantenuta”. Cosi' il primo ministro Benjamin Netanyahu in un messaggio video registrato e trasmesso dalle principali emittenti televisive del Paese. L'attacco degli Stati Uniti all'Iran, avvenuto nella notte - ha aggiunto il premier israeliano - è stato condotto in “perfetto coordinamento” con il presidente Usa Donald Trump e “in perfetto coordinamento operativo” tra le forze israeliane e quelle statunitensi. L'offensiva israeliana contro Teheran è stata lanciata il 13 giugno scorso con l'obiettivo di fermare definitivamente il programma nucleare iraniano.
Il segretario generale dell'Onu, António Guterres, è “gravemente allarmato” dall'attacco degli Stati Uniti all'Iran. L'operazione americana è “una pericolosa escalation” e “una diretta minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale. C'è il rischio crescente che questo conflitto possa andare rapidamente fuori controllo con conseguenze catastrofiche per i civili, la regione e il mondo”.
Hamas condanna duramente “la palese aggressione degli Stati Uniti” ai principali impianti di arricchimento nucleare di Teheran. “Il Movimento di resistenza islamica (Hamas) condanna nei termini più forti la palese aggressione degli Stati Uniti contro il territorio e la sovranità della Repubblica islamica dell'Iran” ha dichiarato il gruppo in un comunicato diffuso dopo l'annuncio del successo degli attacchi militari da parte del presidente Usa Donald Trump. “Questa brutale aggressione rappresenta una pericolosa escalation”, ha aggiunto Hamas, definendo l'attacco “una flagrante violazione del diritto internazionale e una minaccia diretta alla pace e alla sicurezza internazionale”.
L'autorità di regolamentazione nucleare saudita: nessuna traccia radioattiva rilevata nell'ambiente del regno o degli stati arabi del Golfo a seguito degli attacchi statunitensi agli impianti nucleari iraniani
L'agenzia atomica dell'Iran afferma che gli attacchi sferrati dagli Usa a tre siti nucleari del paese non fermeranno le attività nucleari di Teheran. "Attacchi barbari in violazione del diritto internazionale": così l'agenzia bolla gli attacchi Usa su tre siti nucleari.
"Gli impianti nucleari chiave iraniani sono stati completamente distrutti": lo ha detto il presidente donald trump parlando alla nazione dalla casa bianca dopo gli "attacchi massicci di precisione" a tre siti nucleari iraniani. "il nostro obiettivo era annullare le capacita di arricchimento di Teheran e la sua minaccia nucleare", ha aggiunto, parlando di uno "spettacolare successo militare"."A questo punto o ci sarà la pace o ci sarà una tragedia come mai prima". Lo ha detto Donald Trump alla casa bianca dopo l'attacco contro l'iran.
Il senatore del Vermont Bernie Sanders è il primo democratico a reagire all'attacco americano contro l'Iran. "E' gravemente incostituzionale. L'unica entità che può portare questo paese in guerra è il Congresso degli Stati Uniti. Il presidente non ne ha il diritto", ha dichiarato durante un comizio a Tulsa, in Oklahoma. Il senatore ha letto l'annuncio di Donald Trump alla folla di sostenitori che hanno subito iniziato a fischiare e a urlare "basta con la guerra". "sono d'accordo", ha commentato Sanders.
Gli stati uniti hanno sganciato sei bombe bunker buster, le gbu-57 mop su fordow. Lo riporta fox citando alcune fonti. Intanto la tv di stato iraniana ha affermato che "ogni cittadino americano, o militare, nella regione e' ora un legittimo obiettivo".
Gli Stati Uniti hanno effettuato attacchi aerei diretti contro i principali impianti nucleari iraniani, tra cui Fordow, Natanz e Isfahan. Questa mossa senza precedenti ha causato danni significativi all'infrastruttura nucleare iraniana e ha esacerbato le tensioni nella regione.
Fordow, il sito sotterraneo più sicuro dell'Iran, è stato preso di mira con potenti bombe bunker-buster. L'entità dei danni sotterranei è ancora in fase di valutazione. Natanz e Isfahan hanno subito gravi distruzioni, soprattutto per quanto riguarda le operazioni critiche in superficie. Le foto satellitari rivelano una devastazione diffusa.
Finora non sono state rilevate perdite radiologiche significative, ma l'AIEA avverte di gravi rischi se il conflitto dovesse continuare. Fonti iraniane non segnalano vittime nei siti nucleari, ma questi attacchi rappresentano una grave battuta d'arresto per le ambizioni nucleari dell'Iran.
I video di esplosioni e nubi di fumo sulle città iraniane si stanno diffondendo sui social media.
Donald Trump ha avuto un colloquio telefonico con il premier israeliano Benjamin Netanyahu dopo aver attaccato l'Iran. Lo riferisce la Cnn citando alti funzionari dell'amministrazione che hanno inoltre confermato che Israele è stata avvertita degli attacchi. Il comando del fronte interno dell'idf ha poi aggiornato le linee guida civili in seguito all'attacco statunitense all'Iran, annunciando che, con effetto immediato, tutte le scuole del paese sono chiuse, tutti gli assembramenti sono vietati e sono consentite solo le attività essenziali.
Gli Stati Uniti hanno contattato diplomaticamente l'Iran per dire che gli attacchi sono tutto quello che gli Stati Uniti hanno in programma e che non sono previsti sforzi per cambiare il regime. Lo riporta Cbs citando alcune fonti.
L'attacco usa in iran e' arrivato quando usa hanno avviato voli di evacuazione dei propri cittadini da Israele. L'ambasciatore usa a gerusalemme mike huckabee ha scritto su x che il governo statunitense stava offrendo assistenza ai cittadini americani e ai residenti permanenti negli stati uniti che vivono in Israele o in Cisgiordania. Un funzionario del dipartimento di stato ha affermato che circa 70 persone sono state trasportate sabato da Tel Aviv ad Atene, in Grecia, a bordo di due voli organizzati dal governo. Il funzionario ha esortato i cittadini Usa a partire da soli, se possibile, senza attendere l'assistenza del governo.
L'attacco americano all'Iran è stato condotto in pieno coordinamento, tattico e strategico, con l'idf e l'aeronautica israeliana. Lo ha dichiarato un ufficiale israeliano all'emittente pubblica Kan.Intanto uno dei leader houthi dello Yemen, Hazam al-Assad, ha minacciato gli Stati Uniti dopo l'attacco all'Iran scrivendo su x: "Washington affronterà le conseguenze". Ma per Donald Trump la guerra non è iniziata ma è l'atto conclusivo che chiude la questione dell'arricchimento dell'uranio iraniano.
La mappa che individua anche i siti colpiti di Fordow, Natanz e Isfahan (X)
22/06/2025
"Adesso è iniziata la guerra", è il post pubblicato sull'account x associato ai guardiani della rivoluzione iraniani, in seguito all'attacco americano ai siti nucleari dell'Iran.
Trump ha intanto annunciato che alle 4 di notte (ora italiana) parlerà alla nazione. Si aspettano ora le dichiarazioni provenienti dall'Iran e da altri Paesi dopo che gli Stati Uniti, nei fatti, si sono schierati con il proprio esercito a fianco di Israele contro l'Iran
"Tutti gli aerei sono ora fuori dallo spazio aereo iraniano...tutti gli aerei stanno rientrando sani e salvi": lo scrive Donald Trump su truth. "Congratulazioni ai nostri grandi guerrieri americani. Nessun altro esercito al mondo avrebbe potuto fare questo": scrive e poi aggiunge: “ora è il momento per la pace”.
Il post di Trump sull'attacco ai siti nucleari iraniani (truth)
22/06/2025
"Abbiamo completato con successo il nostro attacco a tre siti nucleari in Iran, inclusi Fordow, Natanz ed Esfahan": lo scrive Donald Trump su truth.
Rai News 24